Lui si chiama Werner Vogels ed è un guru della tecnologia di Amazon. Anzi: è il chief technology officer e vicepresidente di Amazon. Ebbene, Vogels è convinto che per salvare il pianeta dobbiamo mangiare meno carne di manzo e mangiare più pesce. E per fare ciò dovremo usare l’intelligenza artificiale.
Perché per mangiare meno carne e più pesce serve l’IA?
Durante il vertice mondiale “AI for Good” che si è tenuto a Ginevra, ecco che Vogels ha spiegato che l’IA sta aiutando i coltivatori di riso e altri produttori di cibo in tutto il mondo a essere molto più efficienti. Inoltre l’IA svolgerà un ruolo sempre più importante nel far sì che il cibo abbia un impatto inferiore sull’ambiente.
Durante la conferenza Vogels ha mostrato un grafico nel quale si vedeva che per produrre una data quantità di proteine da un allevamento di bovini serve sette volte più mangime rispetto a produrre la stessa quantità di proteine da un allevamento ittico. Questo per lui significa che le persone devono smetterla di mangiare carne bovina.
Per Vogels la soluzione è cambiare tipo di proteina, passando tutti al consumo di pesce. Tuttavia, per fare ciò, è necessario che gli allevamenti ittici siano più efficienti. Attualmente, infatti, gli allevamenti di pesci sono funestati da malattie che si diffondono troppo rapidamente a tutti i pesci della stessa vasca.
Ma ecco che qui interviene l’IA che sta già aiutando gli allevatori a risolvere questo problema. Vogels ha fatto l’esempio di Acquabyte, un’azienda che sfrutta l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per raccogliere dati sui pesci in modo da evidenziare velocemente l’eventuale presenza di malattie e tutti gli altri problemi che possono danneggiarne la resa.
I sistemi di intelligenza artificiale hanno già analizzato più di 1 miliardo di pesci, cosa che ha permesso di ottenere una grande mole di dati sui pesci. Tutto ciò servirà a rendere ancora più efficiente il monitoraggio dei pesci d’allevamento: verranno identificati i singoli pesci, controllata la crescita e la presenza di potenziali malattie.
Per Vogels implementare il sistema dei pesci d’allevamento è fondamentale in quanto la pesca nell’oceano si è rivelata essere dannosa per l’ambiente. Durante l’intervento ha riferito che, dati di Greenpeace alla mano, le reti da pesca rappresentano circa l’86% dei grandi rifiuti di plastica che si trovano negli oceani.
Il riferimento è alla grossa mole di spazzatura che si trova nell’Oceano Pacifico: si stima che la sua superficie totale sia tre volte più grande della Francia.