C’è davvero poco da fare, ragazzi – quello della golosità è forse l’unico settore (insieme alla fabbriche di pannolini, ecco) resistente a qualsiasi tipo di scossone. E di scossoni, è bene notarlo, ce ne sono stati tanti anche e soprattutto nel corso dell’ultimo biennio: in ordine sparso abbiamo avuto lo scoppio di una guerra sulla porta di casa con annessa crisi energetica e bollette salite alle stelle; una pandemia che ha innescato un periodo di incerto chiaroscuro in cui, a onore del vero, ci troviamo ad arrancare tuttora; un tasso di inflazione che ha preso i (già magri) portafogli italiani e li ha sottoposti alla dittatura della cinghia stretta. La Ferrero, però, resiste perché interpreta la risposta a un bisogno che alla fine di tutto è semplicemente fisiologico: la necessità di cioccolato, per intenderci.
E guai a sbagliarvi – di cioccolato, o di Nutella a essere precisi, ne abbiamo evidentemente sempre più bisogno. Continua, in altre parole, la crescita del gruppo Ferrero: il colosso piemontese ha di fatto chiuso l’esercizio 2022/2023 con un fatturato consolidato di 17 miliardi di euro, forte di un aumento del 20,7% rispetto a quanto registrato l’anno precedente (14 miliardi di euro, a essere ben precisi).
La Ferrero in numeri e ambizioni
Parliamo di numeri e di crescita, dunque: stando a quanto lasciato trapelare da una nota ufficiale redatta dallo stesso gruppo Ferrero, l’aumento di cui sopra è stato dettato “sia dalla crescita organica che dalle acquisizioni” messe in moto nel corso dell’esercizio preso in esame.
Vale la pena dare un’occhiata proprio al capitolo delle acquisizioni: la direttrice di espansione di casa Ferrero si allunga anche e soprattutto verso le terre al di là dell’Oceano Atlantico, in particolare grazie all’acquisizione di Wells Enterprises Inc, conclusa nel gennaio del 2023; e più di recente delle caramelle gommose di casa Jelly Belly Candy Company.
Nelle mire del colosso del cioccolato non c’è solo il mercato a stelle e strisce, però: un annetto fa circa Ferrero annunciò l’acquisizione di Fresystem, azienda italiana specializzata nella produzione di prodotti da forno surgelati; e vale la pena sottolineare le voci di corridoio (poi smentite dal gruppo Gedi) che vedevano il gruppo albese corteggiare Repubblica.
Al netto di tutto questo, tuttavia, è bene notare che Ferrero ha fatto registrare anche una crescita del numero degli stabilimenti produttivi in tutto il mondo (37 al 31 agosto del 2023, contro i 32 dell’anno precedente) e un aumento di 6 mila persone della forza lavoro globale.
“Siamo lieti di poter di poter raccontare un momento di forte crescita, nonostante le sfide economiche e geopolitiche” ha spiegato Daniel Martinez Carretero, chief financial officer del gruppo. “Oltre alla crescita dei ricavi, anche la forza lavoro globale è cresciuta di oltre 5.000 persone, a testimonianza della visione a lungo termine della nostra strategia aziendale”.