Mangiamo sempre più proteine: o meglio, i nuovi prodotti immessi sul mercato hanno un contenuto proteico sempre più alto. Lo rivela un’indagine condotta da Innova Market e pubblicata sulle pagine del sito Food ingredients first. L’uso di fonti proteiche in alimenti e bevande immessi sul mercato nel 2020 è in aumento a livello globale, con una crescita del + 6% rispetto al 2019. Se guardiamo ai settori, nel 2020 la prima categoria di prodotti per apporto di fonti proteiche è stata la panificazione (19%). Se guardiamo alle aziende, il primato spetta alla Nestlè.
Osservando i tipi di ingredienti, cioè i cibi da cui provengono tali fonti proteiche, si scopre che primo in assoluto è il glutine di frumento (21%), seguito da proteine del latte (17%) e tuorlo d’uovo (10%). Questo spiega in parte perché la prima categoria merceologica sia quella, come abbiamo visto, dei prodotti da forno. Ma rivela anche che molte di queste fonti sono proteine “inutili”: come sappiamo infatti il glutine non è da demonizzare, essendo dannoso solo per le persone affette da celiachia, però comunque è composto da proteine che, se pur utili dal punto di vista tecnologico per la panificazione, sono irrilevanti come apporto nutrizionale.
Tornando alle categorie, i prodotti da forno fanno la parte del leone con il 19%, carne pesce e uova sono all’11% a pari merito con i pasti pronti, e poco sopra il 10% dei prodotti specifici per lo sport.
[Fonte: Foodingredientsfirst]