Un’analisi della Coldiretti condotta sulla base dei dati raccolti nei primi dieci mesi del 2021 dall’European Severe Weather Database rivela che, con l’ondata di maltempo che recentemente ha messo in ginocchio la Sicilia, sono saliti 1837 gli eventi estremi nell’ultimo anno. Si tratta di un aumento del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e di un record assoluto da quando sono iniziate le registrazioni.
E così si passa da ondate di calore e siccità sahariana a violenti nubifragi, tempeste di vento, grandinate e gelo: un susseguirsi di disastri che, nella fattispecie dell’agricoltura siciliana, ha distrutto le coltivazioni di frutta e ortaggi, gettato a terra le olive dagli alberi e sradicato o sommerso interi agrumeti. Si parla di danni anche alle infrastrutture agricole su di un territorio nazionale già fragile, dove la quasi totalità dei comuni (91,3% del totale) hanno territori a rischio frane e/o alluvioni a causa dell’eccessiva cementificazione o dell’abbandono.
Per Coldiretti non c’è alcun dubbio: “Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma” scrive l’organizzazione, sottolineando che la più elevata frequenza di manifestazioni violente ed eventi estremi di maltempo ha “costi stimati che hanno già superato i due miliardi quest’anno tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture”.