Il 2021 continua a confermarsi come un anno flagellato dal maltempo e da eventi climatici che hanno messo in difficoltà l’intera filiera di produzione agroalimentare: dopo le gelate primaverili e una lunga siccità estiva, ora Coldiretti segnala un aumento del 31% di eventi estremi quali nubifragi, grandinate e tempeste di vento che hanno colpito le città e le campagne.
L’analisi, condotta appunto da Coldiretti su dati Eswd, fa riferimento alla recente ondata di maltempo che ha investito il nord ovest con esondazioni e allagamenti. Il territorio, già duramente provato dalla siccità estiva, non è infatti in grado di assorbire le grandi quantità d’acqua portate dalle perturbazioni, che pertanto scorre risultando in numerosi allagamenti, frane e smottamenti.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma” precisa Coldiretti, che sottolinea come questi avvenimenti “compromettono anche le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.” Secondo i dati analizzati, inoltre, sono saliti a 7252 i comuni italiani che a causa della cementificazione e dall’abbandono hanno parte del proprio territorio a rischio frane e/o alluvioni.