Sale il conto dei danni dei nubifragi nelle campagne con milioni di euro di danni a coltivazioni, stalle, greggi, strade e ponti rurali, con il lavoro di un intero anno andato perduto nelle aziende agricole, in special modo in Sardegna, Sicilia e Puglia.
E’ quanto emerge dal primo bilancio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo che ha investito la Penisola a macchia di leopardo.
In Sardegna, dove ha perso la vita un allevatore della Coldiretti, nella zona di Nuoro Ogliastra con l’epicentro nel comune di Bitti l’onda di fango ha sommerso campi di grano già seminati e macchinari agricoli, ha distrutto strade rurali e ponti isolando gli ovili, in molte aziende è stata interrotta la corrente elettrica per una intera giornata rendendo inservibili i pozzi per l’acqua e le mungitrici – sottolinea la Coldiretti – sono andate perse le scorte di foraggio e mangime mentre lo tsunami di melma ha invaso le stalle con le pecorelle appena nate, allagando capannoni e fienili, mentre una grandinata si è abbattuta sugli agrumeti di Castiadas.
La bomba d’acqua ha colpito anche in Puglia nell’area di Laterza nel Tarantino creando un’onda di detriti e fango su coltivazioni di grano appena seminato spiega la Coldiretti impegnata con i suoi tecnici ad assistere le aziende colpite.
Il maltempo si abbatte improvvisamente – conclude la Coldiretti – in un 2020 che si classifica fino ad ora come il quinto più bollente mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di quasi un grado (+0,91 gradi) più elevata della media storica secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi dieci mesi dell’anno.