L’Italia è pronta ad accogliere l’arrivo – atteso proprio per oggi, venerdì 12 agosto – della prima nave ucraina che, secondo gli accordi raggiunti in quel di Istanbul, trasporterà ben 13 mila tonnellate di mais. Ottimisti? Ci spiace per voi: Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, è dell’opinione che l’arrivo in questione, per quanto innegabilmente positivo, non sarà sufficiente a “invertire la corsa dei prezzi”. Dopotutto, come lo stesso Scordamaglia ci ricorda, “I numeri parlano chiaro”: l’alimentare aggregato ha confermato un tendenziale luglio 2022/21 del +9,6% trainato soprattutto dagli “altri oli alimentari” (+65,8%), farina e altri cereali (+21,6%), pasta (+21,0%), gelati (+17,8%), pollame (+15,7%), uova (+13,9%) e dai formaggi freschi e latticini (+13,7%) che al mercato mio padre comprò.
In altre parole il Bel Paese si è trovato nel bel mezzo – insieme buona parte del Vecchio Continente, beninteso – di una coincidenza di eventi strutturali e piccole calamità (siccità, aumenti ai prezzi delle materie prime, problemi di approvvigionamento, la guerra…) che hanno fatto schizzare alle stelle i costi di produzione, con il rialzo prezzi al consumo che si è rivelato insufficiente a colmare il gap. “A preoccupare, inoltre, è il fatto che quello che stiamo osservando ora, rispetto all’inflazione, è solo il preludio di ciò che ci attenderà in autunno” continua poi Scordamaglia “prepariamoci a ulteriori rialzi e all’inasprirsi di tensioni sociali: ancora una volta, infatti, saranno le famiglie meno abbienti a soffrire di più in un Paese in cui il problema principale rimane la povertà assoluta che ha raggiunto quasi il 10% e dove la misura improcrastinabile è l’aumento del potere di acquisto delle famiglie con taglio del cuneo fiscale tutto a vantaggio del lavoratore”.