Lo aspettavamo al varco: Maicol Vitellozzi, col nuovo capitolo della sua rivoluzione del croissant. Lui è il pastry chef che Al Cambio ha creato file chilometriche (e instagrammate) di golosi per il Crubik, la sua interpretazione cubica del croissant e poi, una volta partito con la sua avventura solista “Maicol”, bakery aperta a Torino con la collega Francesca Corbo, ne ha smussato gli spigoli creando “Pianeta”, suo omologo sferico.
Ora è arrivato il momento per il passo successivo: non più solo cambi di forma ma un’evoluzione evocativa, e un omaggio a uno dei monumenti della sua città d’adozione, e il croissant diventa Gianduiotto.
Il Gianduiotto di Torino diventa Croissant
“La voglia di creare croissant con forme atipiche – spiega Vitellozzi – nasce dal desiderio di rompere gli schemi e la monotonia che rischia di annoiare il cliente. Da quando ho portato il Crubik in Italia nel 2019, ho notato che l’idea è stata apprezzata e ha suscitato interesse. Vedere come un’innovazione abbia ispirato altri è stato molto gratificante e, allo stesso tempo, mi ha spinto a continuare a cercare nuove vie per stupire e soddisfare i palati più esigenti e curiosi”.
Ma come si tramuta un cioccolatino così celebre in un croissant? Si parte dal ripieno, il cuore morbido di gianduia, realizzato con la crema spalmabile al gianduia di Maicol, già apprezzatissima.
Poi si lavora sulla forma, quella unica e inconfondibile del Gianduiotto, che la leggenda vuole sia ispirata all’ala del cappello a tricorno indossato da Gianduja, la maschera di Torino, e per la quale sono necessari stampi specifici, che accoglieranno la pasta di croissant lavorata a cross lamination, moderna tecnica “incrociata” che permette un esterno croccantissimo.
“Con questo croissant – raccontano gli autori Maicol Vitellozzi e Francesca Corbo – abbiamo dato al cioccolatino tipico torinese ciò che normalmente non ha, ossia una croccantezza esterna, conferita dalla finissima pasta del croissant, che esalta ed arricchisce il suo cuore morbido e goloso”.