Sta facendo discutere in rete la pubblicità ideata da un macellaio di Chiuduno, in provincia di Bergamo: il fatto di aver paragonato le donne a pezzi di carne gli è valsa un’accusa di sessismo. In molti non hanno gradito questa forma di marketing, anche se non sono mancati i sostenitori.
Le donne come pezzi di carne? Per questo macellaio è una buona idea pubblicitaria
Non è certo la prima volta che un macellaio escogita una trovata pubblicitaria del genere. Correva l’anno 2017 e un macellaio di Legnano aveva esposto dei cartelloni pubblicitari dove paragonava una donna a un quarto di bue. All’epoca, a causa delle reazioni indignate della gente, ecco che il Comune aveva imposto alla macelleria di rimuovere subito quel cartellone pubblicitario. Successivamente la macelleria aveva chiesto scusa a tutta la cittadinanza e alle donne, spiegando che non volevano assolutamente offendere le donne e paragonarle a carne da consumare.
Ecco, adesso in una sorta di déjà vu, la situazione si sta ripetendo.
Questa volta ci troviamo a Chiuduno, in provincia di Bergamo. Qui la Macelleria Magri Bruno ha affisso i cartelloni pubblicitari che vedere in alto durante la Notte Bianca che si è festeggiata in città la scorsa settimana. Secondo quanto spiegato dai titolari, i due cartelloni avrebbero dovuto essere esposti solamente durante la Notte Bianca, ma diversi concittadini sostengono di averli visti sia di mattina che in altre giornate.
Nel primo cartellone si vedono due labbra femminili con rossetto insieme a della carne cotta alla griglia. Il disclaimer recita “Gli irresistibili richiami della carne”. Nel secondo, invece, vengono paragonati fra di loro alcuni tagli di carne e Lady Gaga che indossa il famoso Meat Dress. In questo caso il disclaimer recita “Così o così? Importante che sia carne naturale a km zero”.
Ebbene, i due cartelloni pubblicitari sono stati pubblicati anche sulla pagina Facebook Se sei di Chiuduno e qui la popolazione si è scissa in due. Da una parte abbiamo chi critica ferocemente questa forma di marketing, trovando indegno che una donna venga paragonata a un pezzo di carne. Qualcuno si è chiesto se sia normale un messaggio del genere, da passare magari a delle bambine: le donne diventano qualcosa da cacciare e da desiderare come un pezzo di carne, qualcosa da possedere.
Non sono poi mancati i commenti di vegetariani e vegani e i contro commenti di chi criticava vegetariani e vegani. Insomma, il solito circo dell’indignazione social.
Altri, invece, hanno difeso l’ironia e la goliardia dietro a questa forma di pubblicità, suggerendo a tutti di farsi una bella risata e di girarsi dall’altra parte se il cartellone non piaceva. C’è poi chi ha sottolineato come la campagna pubblicitaria, al netto di eventuali considerazioni etiche e morali, abbia assolto al 100% allo scopo di qualsiasi campagna pubblicitaria: quella di far parlare la gente del prodotto pubblicizzato.
Ci sono anche concittadini che, conoscendo la famiglia che gestisce la macelleria, ha difeso i gestori a spada tratta, sostenendo che non si trattava di sessismo. Sulla questione, poi, è intervenuta anche la moglie di uno dei titolari. La donna ha spiegato che il poster con Lady Gaga voleva veicolare il messaggio secondo il quale le loro carni erano genuine e a km 0, ribadendo l’importanza di mangiare carne naturale. E ribadisce che nella loro pubblicità non c’era nessuna forma di sessismo, ma solo che erano circondati da tanta ipocrisia.