L’UE apre alle Nuove Tecniche Genomiche (che non sono OGM)

La discussione sugli Ogm arriverà in Parlamento Europeo grazie a un testo di compromesso approvato dagli stati membri.

L’UE apre alle Nuove Tecniche Genomiche (che non sono OGM)

C’è una grossa novità nella legislazione europea degli Ogm: dopo quasi un anno di trattative, i 27 del Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (Coreper,) hanno trovato un accordo che porterà la discussione in Parlamento Europeo. A promuovere la mediazione è stata la presidenza polacca, che ha presentato un nuovo testo di compromesso oggetto di discussioni tecniche negli ultimi due mesi.

Il primo riso TEA, il non-OGM da tecniche di evoluzione assistita, é stato distrutto: perché fa tanta paura? Il primo riso TEA, il non-OGM da tecniche di evoluzione assistita, é stato distrutto: perché fa tanta paura?

Alcune indiscrezioni affermano che a votare contro siano stati Slovenia, Croazia, Ungheria, Austria, Romania e Slovacchia con Germania e Bulgaria astenuti ma, ciononostante, si è raggiunto il 65% di maggioranza qualificata necessaria, che si ottiene con il voto a favore di almeno 15 membri su 27.

Due categorie di Ogm

ogm

Fulcro della proposta è la divisione degli Ogm in due categorie specifiche: da una parte gli Ngt (new genomic techniques), considerati “sostanzialmente equivalenti” alle piante “convenzionali” e per questo esentati dagli attuali regolamenti UE già in vigore, come l’obbligo di etichettatura, e dall’altra gli Ogm come già li conosciamo.

Le tecniche Ngt, ricordiamo, permettono di indirizzare le modifiche genetiche delle piante con precisione molto maggiore rispetto a quelle “tradizionali”, operando però solo con geni già esistenti e senza introdurne dall’esterno, permettendo di ottenere varietà resistenti a siccità o parassiti in modo molto più rapido ed efficiente.

Danneggiato il vigneto sperimentale TEA: non è vandalismo, ma un progetto ben concepito Danneggiato il vigneto sperimentale TEA: non è vandalismo, ma un progetto ben concepito

Ci saranno comunque dei limiti anche su queste piante: non ne sarà possibile l’impiego in regime di produzione biologica, sarà obbligatorio segnalarle nell’etichettatura delle sementi ed è imposto un limite di non più di 20 modificazioni genetiche, oltre le quali si rientrerà nella categoria Ngt2, sottoposta all’attuale legislazione sugli Ogm. Vietato, inoltre, introdurre geneticamente la resistenza agli erbicidi.

Grande attenzione è stata posto sulla questione trasparenza: le aziende che vorranno registrare e commercializzare una pianta Ngt dovranno rivelare se questa è protetta da brevetto, fornendo informazioni che creeranno un apposito database.