È ufficiale: a Londra chiuderà i battenti il ristorante Rex Whistler della Tate Britain, quello diventato tristemente famoso a causa di quell’enorme e controverso murale razzista.
Il titolo dell’opera incriminata è The Expedition in Pursuit of Rare Meats di Whistler: commissionata nel 1926, raffigura numerose immagini razziste. L’area del ristorante verrà riconvertita in uno spazio espositivo. Si partirà con una nuova installazione site-specific di un artista contemporaneo esposta accanto e in dialogo con il murale.
Inoltre ci sarà anche una nuova esposizione di materiale interpretativo in modo da spiegare in maniera critica il contenuto dell’opera. Sì, va bene, ma dove mangeranno i visitatori? Beh, ecco, dal punto di vita dell’offerta di ristorazione per ora la Tate Britain è rimasta sul vago, sostenendo che il museo proporrà nuove gastronomiche in altri spazi della Tate, non appena tutto ciò diventerà fattibile.
Il ristorante, in realtà, aveva chiuso i battenti a marzo 2020 a causa delle restrizioni anti Covid-19. Da allora, poi, non è più stato riaperto, neanche quando le restrizioni sono cessate.
Tuttavia, nonostante fosse chiuso, nell’agosto 2020, poco dopo l’omicidio di George Floyd a Minneapolis, ecco che anche la Tate Britain era stata presa di mira dalle proteste inerenti la giustizia sociale e il razzismo (queste proteste, diffuse un po’ in tutte le città del mondo, avevano provocato danni anche al ristorante di Joe Bastianich di Los Angeles). Sul sito web della Tate, infatti, quel ristorante era definito come “la stanza più divertente d’Europa grazie a un murale appositamente commissionato”.
Solo che sulla scia dell’indignazione per la morte di George Floyd, il critico The White Pube si era chiesto come fosse possibile che questo ristorante che abbinava il razzismo alla cena, esistesse ancora. Non cercate quella descrizione sul sito della Tate: poco dopo, infatti, è stata rimossa.
La Tate ha poi pubblicato un “testo interpretativo” di quel murale che, secondo il museo, era accanto alla parete del ristorante su cui troneggia il murale. Secondo la Tate, Whistler ha voluto descrivere la schiavitù di un bambino nero e l’angoscia della madre usando figure molto stereotipate che erano tipiche dell’epoca. Nelle scene successive, si vede un ragazzo correre dietro a un carro, attaccato ad esso tramite una caena al collo.
Sempre nello stesso murale, nella scena della Grande Muraglia cinese, i personaggi cinesi vestono costumi che adesso appaiono quasi caricaturali. Secondo la Tate, Whsitler aveva dipinto i personaggi non bianchi riducendoli a stereotipi.
Da lì lo scandalo, l’indignazione e adesso arriva la conferma che quel ristorante sparirà.