Qualche giorno fa si è tenuto in diretta mondiale Netflix l’incontro di pugilato “del secolo”. Sul ring gli sfidanti erano lo youtuber Jake Paul e uno stagionato Mike Tyson, e fin qui tutto bene (meno per Tyson a quanto pare). Ecco, chi si è sintonizzato su Report ieri sera ha assistito a un incontro tutto made in Italy. Protagonisti, di nuovo, il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida e la giornalista Giulia Innocenzi. Dopo il primo “round” qualche mese fa, anche questa volta i battibecchi alla luce delle rivelazioni sulla condizione degli allevamenti suini in Italia non sono mancati.
L’inchiesta di Report
Il tema caldo della serata è la peste suina africana o PSA. L’Italia è uno dei paesi più colpiti dal virus, facilitato dalle condizioni a dir poco precarie dell’allevamento medio. Le domande che l’inchiesta, curata da Giulia Innocenzi, si pone sono parecchie. A cominciare dallo stato igienico e sanitario (lasciamo perdere per un attimo il morale) in cui vengono tenuti gli animali. Sullo schermo l’usuale sequela di immagini forti e raccapriccianti, che tuttavia non riescono a muovere più di tanto il consumatore, specie in Italia. Dieci, cento, mille Food For Profit non bastano per rinunciare al sacro panino al prosciutto.
Il cuore dell’inchiesta, com’è naturale che sia, è inquisitorio. E punta il dito alle strategie adottate dal governo finora per arginare il problema, e agli enti controllori che dovrebbero verificare la loro messa in atto. Ne esce un quadro che assomiglia più a una crosta da mercato delle pulci, anche in senso letterale. E in mezzo a tutto questo svariati scambi con il ministro preposto, intento a mangiare i suddetti panini mentre si rifiuta di rispondere alle domande della giornalista.
Il post di Giulia Innocenzi
È la stessa Innocenzi a denunciare, in modo meno crudo sul suo account Instagram, la strategia da quinto emendamento adottata da Lollobrigida in merito alla questione. Poche ore prima della messa in onda del programma, Innocenzi scrive un lungo post corredato da frame del reportage in anteprima. Le immagini sono già eloquenti: la giornalista con microfono puntato inutilmente di fronte alla bocca chiusissima del politico.
“Il ministro Lollobrigida mi accusa di arricchirmi alle spalle degli imprenditori con le mie inchieste” esordisce. “Con questo slogan ha preferito non rispondere alle domande che gli ho fatto sulla elettrocuzione applicata (anche quest’anno) su migliaia di maiali, sui mancati controlli del Consorzio del Prosciutto di Parma, sulle carenze della strategia del governo per contrastare la peste suina, una malattia che rappresenta un danno per il comparto zootecnico ma la cui strategia di eradicazione viene finanziata con i soldi di tutti noi”.
Nel frattempo, a valere più di mille parole sono le immagini che scorrono sulle storie Instagram di Innocenzi mentre il programma va in onda. Ci sono, oltre agli orrori degli allevamenti, il ministro che offre un panino (sempre in fissa oh) alla giornalista, usandolo allo stesso tempo come scusa per non rispondere. Al massimo arriva un liquidatorio: “Lei sta tentando di mistificare la realtà”. A fronte di queste non riposte, Innocenzi chiude con un lapidario: “Quindi pretendere trasparenza e rispetto delle regole è il minimo che possiamo fare. Spero che con la puntata di stasera di @reportrai3, un’inchiesta a cui sto lavorando dal settembre 2023, possano cambiare alcune cose”.