Retromarcia sulla retromarcia, o più banalmente inversione a U, ma guai a definirla “sbandata”: il Ministro Lollobrigida non vacilla, non tentenna, non ci pensa due volte. Il disegno di legge che di fatto proibisce la produzione della carne coltivata (uccidendo sul nascere, non ci stancheremo mai di ripeterlo, quella che con poco di lungimiranza avrebbe potuto qualificarsi come filiera di eccellenza) si farà, parola dello stesso Ministro.
La smentita giunge fulminea e severa per la via dei social, per poi essere ripresa nella giornata di oggi contestualmente alla presentazione del rapporto Ismea: “Si continua esattamente e linearmente con quanto abbiamo normato” ha spiegato Lollobrigida in risposta a una domanda circa l’iter del DDL sulla carne coltivata. “La notifica al Parlamento Ue la posticipiamo come già avvenuto in passato per altri provvedimenti analoghi. Riteniamo che avvenga molto celermente cioè entro il mese di novembre”.
La smentita di Francesco Lollobrigida: il DDL contro la carne coltivata non è stato ritirato
Guai a vacillare, dicevamo – si prosegue a tutta birra con il gioco del tifo e della polarizzazione, con il malizioso citare di mancate garanzie per la salute pubblica (nonostante, è bene sottolinearlo, la carne coltivata sia già stata da tempo presa in esame dall’OMS e dalla FAO che hanno individuato solamente rischi già intrinsechi ad altre produzioni alimentari), con l’anteporre a un opinione scientifica la favola (sonante) degli allevamenti intensivi evidentemente cari ad alcune lobby vicine al Governo.
Ma non divaghiamo – la smentita di Francesco Lollobrigida, stavamo dicendo. “Report dice che sarei pronto a ritirare il Ddl sulle Carni Sintetiche: FALSO” si legge sul profilo Facebook del Ministro. Tra parentesi: ci permettiamo di ricordarvi che l’insistere a chiamare la carne coltivata “sintetica” è un chiaro tentativo di manipolazione. “Si tratta solo di una questione formale” prosegue il Ministro. “È stata ritirata la notifica all’Ue, per rispetto nei confronti del lavoro del nostro Parlamento. Una procedura attivata in altre occasioni, non solo dall’Italia”.
Poi, a fugare ogni dubbio: “Il Ddl ha già avuto il VIA LIBERA in Senato, è stato appena APPROVATO in Commissione alla Camera e a breve verrà discusso e, io ritengo, approvato dall’Aula di Montecitorio”. E l’Europa? La speranza di Lollobrigida è che ci segua. Dove? Vorremo saperlo anche noi.
“Riteniamo che questa legge sia importante e che l’Italia possa essere la prima nazione libera da questo rischio, sperando che poi l’Europa ci segua” ha continuato il Ministro. “Su questa battaglia di civiltà, come su tutti gli impegni assunti dal governo, andiamo avanti. Senza alcun passo indietro”. Per carità, però forse prima di tornare indietro bisognerebbe anche provare a muoversi in avanti.