Quando ha ragione, ha ragione: Francesco Lollobrigida ha spiegato che ancora troppi agricoltori muoiono a causa di trattori fatiscenti e di strumenti di lavoro non più idonei. Proprio per ridurre il rischio di incidenti sul lavoro, ecco che il Ministero dell’Agricoltura ha deciso di investire nell’acquisto di mezzi agricoli 225 milioni di euro. Somma a cui bisogna sommare l’iniziativa dell’Inail che ha aumentato da 30 a 90 milioni di euro lo stanziamento per comprare questi mezzi (l’importo massimo per ogni progetto sarà di 130mila euro, con 70 milioni di fondi per le aziende agricole e 20 milioni per gli agricoltori under 40). Il tutto, poi, andrà ad aggiungersi ai 400 milioni del Pnrr.
Troppi morti sul lavoro anche nel settore dell’agricoltura
Il ministro dell’Agricoltura e tutte cose, colui che ferma cosa e aumenta stipendi, ha parlato di questa questione durante una presentazione tenutasi al Masaf in merito ai finanziamenti per gli interventi per la sicurezza sul lavoro presente nel Bando Isi 2023.
Per il ministro è importante cancellare i rischi del mondo agricolo: non devono, infatti, esserci più morti o incidenti sul lavoro causati dalla mancanza di fondi utilizzati per garantire la presenza di strumenti di lavoro idonei.
Lollobrigida, insieme al professo Fabrizio D’Ascenzo, commissario dell’Inail e insieme al ministro Calderone, ha deciso di “modernizzare, aumentare la produzione, migliorare la qualità della vita degli agricoltori”. E per fare ciò, una delle prime cose da fare è proprio quella di rendere più sicura la loro vita.
Il ministro ha poi continuato sostenendo che il suo ministero ha lavorato finora per:
- contrastare il lavoro nero
- combattere il caporalato
- regolarizzare i flussi d’ingresso
- formare i lavoratori italiani e stranieri
Ma quanti sono questi infortuni nel settore agricolo? A farcelo sapere sono i dati Inail: dal 2018 al 2022 gli infortuni nell’agricoltura sono stati 114.744 e di questi 447 sono stati mortali. E quasi la metà delle morti sono state causate dalla perdita di controllo delle macchine agricole.
Andando a guardare i dati più recenti, cioè quelli da gennaio a novembre 2023, ecco gli infortuni sono aumentati del +0,4% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, passando da 24.341 a 24.450. Per quanto riguarda le morti, sono state 113, una in più rispetto al 2022.
Ovviamente tali dati sono stati inferiori durante il periodo del Covid: mentre nel 2019 le denunce per infortunio arrivate all’Inail sono state di 32.692 casi, ecco che nel 2020 tali denunce sono scese a 26.287. Questo perché le difficoltà incontrate con le forniture di materie prime, la riduzione della manodopera e il lockdown hanno contribuito a ridurre il numero di lavoratori e dunque anche degli infortuni. Questi ultimi si sono, per forza di cose, ridotti soprattutto relativamente a quelli in itinere, cioè quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro.
Ridotti durante la pandemia anche i casi mortali: nel 2019 erano stati 151, mentre nel 2020 si erano fermati a 113.
Per quanto riguarda le cause degli infortuni e dei decessi, cambiano un po’. Per gli infortuni, la prima causa in assoluto è lo scivolamento, seguito dalla perdita di controllo totale o parziale dei mezzi, il tutto con maggior incidenza negli uomini rispetto alle donne. Nei decessi, invece, la causa principale sono i trattori, più precisamente l’autista del mezzo può venire schiacciato da un eventuale ribaltamento del mezzo. Tuttavia frequenti sono anche i casi di investimento, la metà dei quali accade quando il guidatore non è a bordo del mezzo con il trattore che continua a muoversi anche quando l’autista scende dal veicolo.