Lollobrigida e la gara a chi ce l’ha più eccellente tra Puglia e Albania

Nell'estate del caro-prezzi il Ministro all'Agricoltura Lollobrigida ribadisce l'eccellenza pugliese nei confronti dell'Albania

Lollobrigida e la gara a chi ce l’ha più eccellente tra Puglia e Albania

In quest’estate funestata dal caro-prezzi che tanto fa parlare l’Italia sotto l’ombrellone non sono solo il toast diviso a metà o i 2 euro per un piattino a destare scalpore. I prezzi sono alle stelle in tutti i settori: dagli alimentari ai mutui, dalle bollette all’RC auto, dai gelati ai voli aerei o agli stabilimenti balneari. E proprio a questo tema si è riferito oggi, durante una visita al mercato ortofrutticolo di Fasano (Br), il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Durante un incontro con i produttori locali per ascoltare i problemi della categoria ha ribadito, in merito alle produzioni enogastronomiche italiane, che va spiegato al mondo come si paghi di più un’eccellenza e di come la Puglia intera lo sia.

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Puglia vs Albania

Che la Puglia sia un’eccellenza del nostro Paese (sotto molti punti di vista) non v’è dubbio, ma la frecciata di Lollobrigida era tutta rivolta all’intervento del premier albanese Edi Rama che nei giorni scorsi, attraverso un meme sui social, ha paragonato i numeri dell’esodo dei 20 mila albanesi dell’8 agosto 1991 sulla nave Vlora con quelli degli italiani che quest’anno hanno privilegiato le vacanze in Albania. Nelle località albanesi più belle un ombrellone e due lettini costano 10 euro in alta stagione, vicino a Bari si va dai 160 ai 200. Ed è evidente che dal Gargano al Salento i prezzi sulle spiagge pugliesi siano molto più alti rispetto alla Grecia o all’Albania: i turisti scappano tra il malcontento di operatori e amministratori.

E la battuta di Lollobrigida non si è fatta attendere: “È evidente che ci sono altri posti che si affacciano sull’Adriatico, sullo Ionio o sul Mediterraneo che ambiscono ad avere la stessa propensione ad accogliere i turisti che ha la Puglia, ma quello che si trova in Puglia altrove non si trova. Non trovi – aggiunge – lo stesso modo di trasformare il cibo, le stesse produzioni, la medesima biodiversità, non trovi monumenti, mare e ambiente che ci sono qui”.

Le tradizioni culinarie, il cibo, il vino, i prodotti che rendono grande un territorio sono molti, come molti però possono anche essere i problemi di un settore in cui (soprattutto al Sud) tutte le estati tornano alla ribalta il caporalato legato alla raccolta di pomodori: la Puglia purtroppo ne sa qualcosa. E allora forse invece di fare a gara a chi ha la spiaggia più bella e meno costosa sarebbe opportuno allargare lo sguardo verso tematiche che riguardano la quotidianità di una sussistenza economica e culturale profondamente legata a un territorio.

I prezzi dell’ortofrutta e il Ministro Lollobrigida

“Confrontarsi con gli operatori di un settore strategico come l’ortofrutta è una centralità – ha dichiarato Lollobrigida nella sua visita a Fasano – e farlo in un mercato importante e in una regione straordinaria per produzione e capacità di attrare produzioni di altre regioni vicine e venderle nel modo migliore significa avere la possibilità di conoscere da chi produce e da chi distribuisce quali sono le criticità per poterle affrontare meglio. È fondamentale – ha aggiunto – remunerare bene la filiera con un equilibrio del valore all’interno della stessa. Calmierare i prezzi è importante ma a nostro avviso non va mai imposta una scelta al libero mercato, vanno incentivati ad essere tutti nella condizione di produrre qualità, distribuire qualità e di vendere di più”.

Ma cosa dobbiamo aspettarci dopo questa estate? I problemi non sono pochi: la peronospora (un fungo) minaccia l’imminente vendemmia, i granchi blu stanno invadendo le coste italiane, dall’ortofrutta alla pesca gli effetti si riflettono nelle tasche dei consumatori con prezzi al consumo per frutta e verdura che fanno registrare un aumento a luglio del 14% e del 20% secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat. Del resto, l’ortofrutta vale 14 miliardi e incide per circa il 20% sul carrello della spesa e tra cambiamenti climatici e caro benzina difficilmente la situazione potrà migliorare a breve.

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