Le recenti performance dialettiche che tanta visibilità stanno dando al nuovo Ministro della Cultura Alessandro Giuli devono aver suscitato un rinnovato afflato per l’arte oratoria nella compagine di governo, e il primo a prendere il testimone del successore di Sangiuliano non poteva che essere Francesco Lollobrigida, che non ha resistito al fascino esotico di Alessandria d’Egitto, in cui era in visita per l’inaugurazione del primo mercato dei contadini locale. L’occasione ha ispirato un discorso sulla mutua cooperazione: “La collaborazione tra Stati amici, che si vogliono bene come il governo italiano e il governo egiziano, può fare la storia perché Italia ed Egitto rappresentano due grandissime civiltà, che hanno insegnato tanto al mondo e possono continuare a fare tanto per il mondo”.
“Stati amici che si vogliono bene”
Lungi da noi occuparci di questioni di politica internazionale, ma è evidente che Lollobrigida stesso volesse trasmettere un messaggio particolarmente accomodante verso uno stato che si è limitato a fornire una verità di comodo circa le torture e l’uccisione del nostro connazionale Giulio Regeni, o sorvolando sulla vicenda di Patrick Zacki, in cui l’Italia è stata particolarmente coinvolta. Ma è stata la visita al Sacrario Militare di El Alamein a fornire al Ministro dell’Agricoltura l’ispirazione più alta, lì dove più di cinquemila soldati italiani persero la vita nella battaglia in cui lottarono al fianco degli Afrikakorps sotto il comando del feldmaresciallo Erwin Rommel, la “volpe del deserto”, che nel 1942 subì una pesante sconfitta inflitta dalle forze britanniche guidate da Montgomery.
Questo il ricordo del Ministro sui social: “ (…) Oggi, dopo 22 anni, torno al Sacrario di El Alamein per rendere omaggio ai giovani soldati italiani che, con onore e straordinario valore, hanno combattuto per la nostra Nazione. Il loro ricordo, trascende ogni ideologia e ogni schieramento, come dimostra la presenza, nel corso degli anni, di Presidenti della Repubblica, Presidenti del Consiglio e altre autorità, italiane e straniere, in questo luogo sacro. Qui, non solo il sacrificio di questi soldati è stato onorato, ma anche riconosciuto e lodato dai vincitori stessi, che hanno voluto rendere omaggio al coraggio e alla determinazione con cui hanno combattuto (…)”. Non manca un insegnamento per le generazioni a venire: “In questo tempo in cui vecchi e nuovi conflitti coinvolgono tanti uomini e donne è un dovere ancor più importante ricordare i tragici eventi bellici ma anche i fulgidi esempi di eroici sacrifici”.
Il mercato contadino di Alessandria
La circostanza che ha portato Lollobrigida in Egitto, ricordiamo, è il primo “farmer’s market” d’Africa, che ha fatto il suo esordio nella centralissima e sempre affollata Piazza Saad Zaghloul di Alessandria. Operativo ogni sabato dalla 10 alle 17, vede la presenza di una ventina di produttori locali, ed è il primo passo di un progetto ambizioso, il Mediterranean and African Markets Initiative (MAMI-Farmers Markets), che prevede di creare una rete di questi mercati in tutto il Mediterraneo e l’Africa, per rafforzare le filiere alimentari dei paesi più poveri, ed è parte del Piano Mattei per l’Africa, lanciato dal governo italiano, col supporto della Fondazione Campagna Amica di Coldiretti, il cui format è ben riconoscibile.