Prosegue la protesta dei trattori. Che anche se non sono andati a Sanremo, sono marciati su Roma (anche se qualche sigla si è tirata indietro e alla fine la grande manifestazione non c’è stata, hanno sfilato solamente quattro trattori). Così finalmente c’è stato il tanto atteso incontro degli agricoltori a Palazzo Chigi, da cui è emerso, con conferma anche da parte di Francesco Lollobrigida, l’esonero Irpef per il 90% degli agricoltori. Ma il ministro sostiene che i problemi siano altri e punta il dito su Bruxelles. Ma siamo sicuri che siano questi i problemi riscontrati dagli agricoltori italiani?
Lollobrigida parla dell’esonero Irpef per gli agricoltori
Le sigle degli agricoltori si sono recati a Palazzo Chigi per un incontro con il governo (erano presenti Cia-Agricoltori Italiani, Coldiretti, Confagricoltura, Fedagripesca e Copagri, la presidente Giorgia Meloni, i vice premier Salvini e Tajani e i ministri Lollobrigida, Giorgetti, Piantedosi, Calderone, Fitto e Ciriani). Alla fine Francesco Lollobrigida ha dichiarato che è stato varato un nuovo provvedimento di esenzione dall’Irpef per oltre il 90% delle imprese agricole, provvedimento destinato per i redditi fino a 10mila euro.
Il ministro ha poi spiegato che l’Irpef, così come era stata impostata negli anni scorsi, aveva creato un disequilibrio (dello stesso parere anche Giorgia Meloni che ha ricordato come l’esenzione Irpef negli anni passati abbia favorito soprattutto le grandi aziende del settore e quelle imprese con volume di affari alto). Per tale motivo, in questo momento, è giusto esentare chi ne ha davvero bisogno. Poi però il ministro si è tolto un sassolino dalla scarpa e ha aggiunto che questo è sì un segnale d’attenzione, ma che i problemi dell’agricoltura sono altri. E per lui non si trovano nel governo, bensì nei palazzi di Bruxelles.
Si tratta di un altro dei cavalli di battaglia di Lollobrigida: oltre alla battaglia contro gli insetti e le carne coltivata in laboratorio, oltre al voler infilare il Made in Italy dappertutto, ecco che per il ministro dell’Agricoltura e tutte cose la colpa di tutto è sempre di Bruxelles.
Ma gli agricoltori italiani cosa chiedono? Beh, in realtà a quanto pare non chiedono il taglio dei pesticidi o il mantenimento del 4% dei terreni incolti, in fin dei conti questo lo hanno già ottenuto con la Pac visto che la proposta di dimezzare i pesticidi è stata appena ritirata.
In realtà la protesta degli agricoltori italiani ha altre priorità:
- redditività: per i piccoli coltivatori rimasti fuori dalle grandi cooperative, mancano i margini di guadagno sui prodotti
- caro prezzi: il coltivatore vende i suoi prodotti a prezzi bassissimi, prezzi che poi arrivano alle stelle sui banchi dei supermercati
- clima e disastri ambientali che danneggiano l’agricoltura
- troppa burocrazia
- rincari dei prezzi delle materie prime e del gasolio