Il premier Giuseppe Conte ha preannunciato alla Camera dei Deputati alcune delle misure restrittive che saranno contenute nel nuovo dpcm in arrivo, parlando di lockdown e chiusure locali che coinvolgeranno le zone più colpite dal virus, come Milano, Torino o Napoli.
In particolare, il presidente del Consiglio ha parlato della divisione del territorio in tre diverse aree a seconda delle fasce di rischio, con disposizioni restrittive differenti, di diversa gravità, che divideranno quindi le Regioni, spiegando che sarebbe ingiusto penalizzare attualmente le zone meno colpite dal virus trattandole come quelle dove la situazione è più grave. “Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4, con particolare riferimento ad alcune regioni” , ha spiegato, giustificando a lungo le motivazioni per cui si richiede necessario inasprire le misure già in atto. C’è quindi da presumere che nelle aree più colpite dall’epidemia le chiusure saranno più importanti, con possibili ricadute significative sull’attività di bar e ristoranti. E’ infatti ragionevole credere, alla luce di quanto illustrato da Conte, che nelle zone dove il contagio è fuori controllo le attività commerciali verranno fortemente limitate, se non addirittura chiuse, in una serie di lockdown locali. Da e per queste zone, gli spostamenti interregionali saranno proibiti.
Sul territorio nazionale Conte preannuncia alcune misure che saranno valide ovunque, come la chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (ad eccezione di negozi di generi alimentari, tabacchi e farmacie), una ulteriore limitazione degli orari, con probabile anticipo del coprifuoco, una riduzione della capienza dei mezzi pubblici al 50%.
“Siamo consapevoli della stanchezza e anche della rabbia dei cittadini che si trovano a vedere le loro libertà personali ristrette”, ha detto Conte in aula, “e siamo consapevoli delle difficoltà economiche”, ha proseguito. “Ma non ci può essere alcun dilemma sulla tutela della salute degli Italiani”. “Tanto più saremo efficaci nel piegare la curva dei contagi tanto più potremo allentare le restrizioni in atto”, ha detto Conte, per salvare l’economia, e su questo ricorda la velocità di ripresa dopo il primo lockdown, con la crescita del Pil italiano nel secondo trimestre. “Il governo non intende arretrare di un millimetro nella volontà di garantire tutto il sostegno necessario alle categorie e alle imprese danneggiate dalla situazione”, ha concluso il premier.