Arriva un’altra conferma: lo zucchero nei drink fa peggio che nel cibo. Ma perché? A dirlo è lo studio dal titolo Obesity: Are Liquid Sugars Different from Solid Sugar in Ability to Cause Metabolic Syndrome, pubblicato sulla rivista medica Obesity. Pare che lo zucchero contenuto nelle bevande sia decisamente più dannoso dello zucchero contenuto nei cibi solidi. E’ il dottore Gerhard Sundbord della University of Auckland’s Faculty of Medical and Health Sciences a spiegarci il perché. Tutta colpa della sua concentrazione, della quantità e della velocità con cui lo zucchero viene metabolizzato se consumato in forma liquida piuttosto che solida. E per aggiungere danno alla beffa, non si riesce neanche a compensare mangiando meno zucchero.
Lo studio è stato realizzato analizzando i dati di consumo dei neozelandesi: pare che in Nuova Zelanda si bevano meno bevande analcoliche, ma più succhi e bevande energetiche. Il fatto è che una bevanda energetica contiene in media circa sette cucchiaini di zucchero per tazza, rispetto ai sei cucchiaini di una bevanda gassata. Ma come fare per evitare tutto ciò?
In Nuova Zelanda auspicano che si faccia come nel Regno Unito, Messico o anche alcuni stati degli USA: una tassa sulle bevande. In effetti, nel Regno Unito e negli Stati Uniti il consumo di bevande è in calo (persino il New York Times ha stilato una guida su come ridurre gli zuccheri durante i pasti), mentre in Nuova Zelanda è in aumento. Consumare troppi zuccheri con le bevande aumenta il rischio di sviluppare obesità e diabete. Una tassa sulle bevande zuccherate è la soluzione? Non sarebbe meglio ridurre lo zucchero negli alimenti e nelle bevande?
[Crediti | RadioNZ]