Un rinvio dopo l’altro, l’introduzione della Sugar Tax sembra ormai essere un dato di fatto che si concretizzerà il primo luglio di quest’anno. La tassa toccherà tutte le bevande analcoliche, zuccherate e non. Le fila del fronte contrario sono ben nutrite, con Assobibe in prima linea a decretare non solo il potenziale danno economico di questa imposta, ma anche la sua totale inutilità. Per mettere in soggezione il governo – che comunque pare abbia ormai preso una decisione definitiva – l’associazione di Confindustria per le bevande analcoliche ha lanciato un’inquietante campagna distopica dal titolo “Oggi noi, e domani?”.
La tassa che fa mancare l’aria
Ad Assobibe piace giocare con le campagne melodrammatiche. Dopo il timer dell’anno scorso inviato a politici e giornalisti, partono le nuove locandine che raffigurano un uomo con le mani al collo, incapace di respirare. “Oggi la tassa sulle bevande, domani l’aria che respiriamo”, cita la grafica (senza dubbio d’effetto).
Il punto su cui l’associazione preme è l’inutilità dell’imposta, che il presidente di Assobibe Giangiacomo Pierini definisce una “inutile follia”, aggiungendo che “le aziende hanno bisogno di risposte adesso perché il tempo è quasi scaduto”. Esattamente sulla stessa lunghezza d’onda la posizione di Federalimentare, il cui presidente Paolo Mascarino si esprime così in merito: “Si tratta di una tassa di scopo […] che creerà un danno alle industrie e certamente non gioverà alla salute dei cittadini”.
Ecco, su quest’ultimo punto, bisognerebbe forse scavare un po’ più a fondo. Uno studio dell’anno scorso ha dimostrato come l’introduzione della Sugar Tax nel Regno Unito sia effettivamente servita a diminuire il consumo giornaliero di zucchero nei bambini e negli adulti (pur restando quest’ultimo al di sopra delle linee guida raccomandate). Ora, c’è da dire che la tassa italiana riguarderà non solo le bevande edulcorate, ma anche quelle analcoliche tout court, persino prive di zuccheri. Ma da qui a sentenziare sulla totale inutilità dell’imposta di strada ne passa.