Avete presente lo storico Harry’s Bar a Firenze? Ecco, è sotto sfratto esecutivo e rischia la chiusura fra pochi giorni. Il bar, che sorge sul Lungarno Vespucci, potrebbe chiudere i battenti il 20 luglio se nel frattempo non cambierà qualcosa. Questo perché, così come riferito da La Nazione, la corte d’appello ha confermato lo sfratto esecutivo che era stato stabilito dal tribunale.
Cosa succederà all’Harry’s Bar di Firenze?
La società che gestisce attualmente l’Harry’s Bar ha intanto diffuso una nota stampa nella quale spiega che faranno tutto il possibile per salvare l’attività e tutelare i posti di lavoro dei loro dipendenti. In una nota dell’ultimo minuto, però, la società ha anche aggiunto che il rilascio forzoso decretato dal tribunale non riguarda lo sfratto per i mancati pagamenti, ma riguarda la sentenza relativa al “preteso e leso diritto di prelazione”, la sentenza impugnata il cui giudizio di riscatto è ancora oggi pendente di fronte alla corte d’appello.
La società ha poi aggiunto che, in attesa della definizione del giudizio, continueranno a tutelare la salvaguardia dei “livelli occupazionali, della storicità del brand e di tutti i rapporti commerciali in essere”.
Ma qual è il problema che ha portato lo storico bar fiorentino a dover aver a che fare con i tribunali? In pratica tutto nasce da un contenzioso che si trascina da tempo. Da una parte ci sono i fratelli Bechi, i titolari dell’Harry’s Bar, mentre dall’altra parte c’è la Gin srl, la società proprietaria dell’immobile che appartiene alla famiglia Olivetti Rason.
In origine qui c’era una latteria, ma negli anni Cinquanta il barman Enrico Mariotti la trasformò in un bar elegante, dando vita all’Harry’s Bar di Firenze (a proposito: il nome venne suggerito a Mariotti dal collega Giuseppe Cipriani che gli suggerì di chiamarlo come il suo locale di Venezia. Cosa che ci ricorda che Arrigo Cipriani si è da poco lamentato del fatto di non riuscire a trovare personale per il suo Harry’s Bar sostenendo che “L’Italia è una Repubblica fondata sulle ferie”).
Negli anni Sessanta, poi, l’Harry’s Bar si trasferì dalla sede in via del Parione sul lungarno. Attualmente nel locale che ha servito personalità come Paloma Picasso, Margot Hemingway, Paul Newman, Elizabeth Taylor e Burt Lancaster ci lavorano dodici dipendenti. Vedremo ora se qualcosa riuscirà a bloccare lo sfratto prima del 20 luglio.
A proposito di sfratto: anche lo storico Caffè Greco di Roma sta rischiando la chiusura per sfratto.