Per colpire il cuore di un popolo intero è necessario prendere di mira quelle radici culturali che sono anche e soprattutto orgoglio, vanto, identità. Lo sanno evidentemente bene i tifosi dell’Albania, che prima della partita contro l’Italia, in un incontro apparentemente casuale tra le strade di Dortmund, hanno lanciato una eloquentissima provocazione: spezzare gli spaghetti.
Un gesto brutale per diffondere la paura e la rabbia e il dolore tra i ranghi degli avversari: c’è chi si getta a terra, le mani tra i capelli, ululando al cielo tedesco il proprio disappunto; chi pensa – segretamente, beninteso – che alla fine che c’è di male, che a casa ho solo pentolini piccoli e gli spaghetti non ci sono mai; chi si chiede, trascendendo il pathos del momento, se l’onnisciente Gino Sorbillo avrebbe fatto della scenetta una pizza. Ce lo chiediamo anche noi.
La reazione dei tifosi azzurri
I tifosi azzurri e quelli albanesi schierati sui due fianchi di una strada, tutti bardati con i rispettivi colori della propria nazionale, con tricolori e aquile a due teste che garriscono nel cielo di Dortmund. L’atmosfera che si respira, al di là di un tasso alcolemico che sfiora la temperatura ambiente, è però quella di sano sfottò, di divertimento, di provocazione commessa e accettata con il sorriso.
Un ragazzo con la maglia dell’Italia si inginocchia a terra, pregando a mani giunte lo schieramento rivale di non compiere il gesto. I tifosi albanesi, però, non si lasciano impietosire: dai loro ranghi avanza un uomo col capo brizzolato e una sciarpa floscia che gli pende dal collo, un pacchetto di spaghetti minacciosamente tenuto tra le mani. La tensione è forte: sopra i cori, le risate e le preghiere si sente anche e soprattutto lo scricchiolio della pasta che comincia a cedere.
Il rituale magico ha funzionato? Beh, diciamo di nì. I nostri lettori più sportivi sapranno che l’Albania, nella partita di sabato sera contro l’Italia, è riuscita nell’impresa di segnare il goal più veloce della storia dei campionati Europei, dopo appena una ventina di secondi dal fischio d’inizio.
C’è stata una certa complicità nella difesa azzurra, non c’è ombra di dubbio, ma a onore del vero questo può essere considerato ancora più evidente segnale di come la mutilazione degli spaghetti abbia scosso cuore e fisico dei giocatori italiani. La partita è finita sul due a uno per la formazione dello Stivale: al prossimo incontro i tifosi albanesi si presenteranno con della pizza all’ananas?