Ormai lo sanno anche i sassi: habemus Guida Michelin 2025, con tutto il corredo di conferme, perdite e nuove stelle. Alcune però perdono il loro lucchichio fino a eclissarsi completamente. E se tante insegne da giganti diventano nane bianche, altre semplicemente vengono risucchiate in un buco nero. È successo al Piccolo Lago di Marco Sacco, che in questa edizione ha perso due stelle in un colpo solo. Ma lo chef è sicuro: il declassamento repentino è solo una fase temporanea nel ciclo galattico che più di tutti ci appassiona.
L’eclissi
I nostri due centesimi sulla vicenda li abbiamo già spesi. Ma è bene ricapitolare cosa è successo esattamente. Il Piccolo Lago di Mergozzo aveva, fino alla settimana scorsa, due stelle Michelin. Si trattava però di un peso offuscato da una vicenda giudiziaria lunga quattro anni. Che vedeva chef e direttrice di sala imputati e condannati per aver servito delle vongole contaminate a un banchetto di matrimonio nel luglio 2021.
Fatto sta che, senza alcuna avvisaglia, la nuova edizione della Rossa ha eliminato in un colpo solo entrambe le stelle. Così, de botto, senza senso direbbe qualcuno. Fra l’altro, proprio nell’anno in cui il ristorante festeggia i suoi cinquant’anni. Verrebbe da pensare (e non siamo i soli) che la Michelin si sia fatta influenzare dalla vicenda. Un giudizio così tranchant non si vede nemmeno in tribunale, figuriamoci sulle pagine di una guida che unisce gli pneumatici al mangiar bene.
Il commento dello chef
Non si è fatta attendere la risposta di Marco Sacco. Lo chef, in maniera molto zen, serenamente dichiara che Piccolo Lago è in una condizione di transizione. Le sue stelle non sarebbero perdute per sempre: semplicemente sono state messe in stand by. “Non sono stato penalizzato perché non so più cucinare ma perché c’è qualcosa a monte, una vicenda giudiziaria che ci trasciniamo da quattro anni. Lo conferma il fatto che abbiamo mantenuto la stella nel nostro ristorante di Torino”.
La guida Michelin dunque, secondo Sacco, ha peccato di eccessiva sensibilità. Una storia così, con tanto di 50 intossicati da Norovirus, è il classico elefante nella stanza impossibile da ignorare. Tanto che, oltre quella del ristorante (seppure il mancato coinvolgimento dei fornitori nel processo abbia perplesso molti), rischia di rovinare anche la reputazione della Rossa.
Dal canto suo, il team di Piccolo Lago non si lascia abbattere. “Certo ci siamo rimasti male perché mettiamo il cuore in ciò che facciamo, ma c’è una motivazione per quello che è accaduto” conclude Sacco. “Ma la affrontiamo a cuor leggero perché siamo professionisti, possono aprirsi anche altre strade, lavoreremo a tanti progetti a partire dalla riconferma di Gente di Lago per il prossimo anno con tanti chef stellati”. Come si dice? Per aspera ad astra.