Lo Champagne prepara la prossima vendemmia dopo un 2022 “straordinario”

I Vigneron e le Maison della Champagne si sono riuniti a Eperney per definire le condizioni della prossima vendemmia.

Lo Champagne prepara la prossima vendemmia dopo un 2022 “straordinario”

Sarà l’anno della bollicina? Sbilanciarsi è francamente un azzardo – l’estate, come si suol dire, è ancora lunga e l’incognita del clima è più incognita che mai – ma a onore del vero è bene riconoscere che le premesse fanno (molto) ben sperare. Parliamo di Champagne: come da tradizione, i Vigneron e le Maison d’Oltralpe si sono riuniti nei giorni scorsi a Epernay, presso il Comité Champagne, per definire le condizioni della prossima vendemmia traendo conclusioni più che positive – e questo, è bene notarlo, nonostante la Francia sia stata a lungo minacciata dalla morsa della siccità.

Champagne e vendemmia 2023: un’occhiata ai dati

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Bando alle ciance, dunque, e lasciamo spazio ai dati che contano: stando a quanto lasciato trapelare, lo stato di salute dei vigneti è stato riconosciuto come “buono e molto omogeneo da un settore all’altro”. Complessivamente i danni causati dal maltempo sono piuttosto contenuti – si è calcolato una perdita dell,1’5% del vigneto dovuto al gelo e appena dello 0,3% a causa della grandine -, così come lo è stata ombra della peronospora o dell’odio. Come accennato in apertura di articolo la principale fonte di preoccupazione è stato il rifornimento d’acqua dei suoli, ancora evidentemente sofferenti per l’arco siccitoso che ha macchiato la scorsa estate e buona parte dell’anno tuttora in corso.

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Eppure, nonostante il cappio della siccità, i grappoli si presentano ben formati e la vendemmia tra le colline della Champagne dovrebbe iniziare nella prima decade di settembre. La resa commerciale per il 2023, alla luce di quanto osservato, è dunque stata fissata a 11 mila e 400 chilogrammi per ettaro; mentre le spedizioni complessive per l’anno in corso dovrebbero raggiungere – secondo le ultime stime – 314 milioni di bottiglie.

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“Per determinare la resa commerciabile dell’anno, i Vigneron e le Maison si sono accordati sulle previsioni delle spedizioni dei prossimi quattro anni” ha spiegato a tal proposito David Chatillon, Presidente delle Maison. “Insieme alla fiducia nella denominazione, le previsioni hanno tenuto conto al tempo stesso di una certa cautela rispetto alla congiuntura economica globale e agli effetti dell’inflazione”.

Durante il consesso di Epernay, per di più, è emerso l’obiettivo di assicurare di anno in anno gli strumenti per raggiungere la resa commerciale fissata in modo tale da garantire l’equilibrio dei mercati. In questo contesto, e considerate l’imprevidibilità del clima e il deperimento dei vigneti stessi, si è presa la decisione di sfruttare al massimo le annate favorevoli in modo tale da migliorare la resilienza della filiera della Champagne.

“L’anno scorso la Champagne ha innovato con il sistema dello sblocco differito della riserva” ha ricordato Maxime Toubart, Presidente dei Vigneron. “Quest’anno è stato individuato il plafond della riserva individuale, per portarlo a 10.000 kg/ha invece degli 8.000 kg/ha previsti finora. L’INAO ha accettato di esaminare la misura con urgenza, per consentire ai viticoltori di mettere a riserva la bella vendemmia che si annuncia.”