Galeotto fu il barbecue per Lionel Messi. Il calciatore è finito nei guai per aver organizzato un barbecue dopo la vittoria contro il Valencia di domenica scorsa. Messi ha invitato a casa sua i compagni di squadra e rispettive partner per festeggiare e mangiare insieme. Peccato che le norme anti Coronavirus della Spagna vietino riunioni con più di sei persone.
Per questo motivo è ora partita un’indagine da parte della Liga spagnola (LFP). Secondo quanto rivelato dai media spagnoli, dopo la vittoria Messi ha organizzato un bel barbecue a casa con i compagni di squadra.
Sulle prime, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo: se aveva organizzato il barbecue, allora è felice di stare a Barcellona e magari non pensa più ad andarsene via come fatto l’anno scorso.
Tuttavia, ripensandoci poi a mente fredda, qualcuno si è reso conto di un fatto: in Spagna è vietato organizzare raduni (anche in casa) con più di sei persone. La normativa, infatti, vieta le riunioni e/o le riunioni familiari e sociali sia pubbliche che private che superino il numero massimo di sei persone. L’unica eccezione è se si tratta di conviventi.
Inoltre si raccomanda anche che le riunioni familiari e sociali e/o gli incontri in spazi chiusi (ivi incluse le case), siano limitati il più possibile e che, possibilmente, provengano sempre dalla medesima bolla di convivenza.
Invitando i compagni di squadra e rispettive partner, dunque, Messi avrebbe violato la legge catalana. Per questo motivo la LFP ha preso in esame le accuse mosse contro il calciatore per stabilire se le norme siano state violate o meno. Dal canto suo il Barcellona ha provveduto a respingere tali accuse, sostenendo che i giocatori invitati lavorano nella medesima bolla tutti i giorni.
La mente non può che andare ad un’altra vicenda analoga che ha coinvolto recentemente un calciatore qui da noi in Italia: ricordate la polemica suscitata dalla presunta cena di Ibrahimovic al ristorante stellato “Tano Passami l’olio”, in piena zona rossa?