L’incredibile caso del tonfo in borsa di Callebaut ci dice che il cacao è davvero in crisi

Uno dei maggiori produttori di cioccolato crolla in borsa: il futuro del cacao non è mai stato più livido. Ne paga le conseguenze anche il competitor svizzero più importante.

L’incredibile caso del tonfo in borsa di Callebaut ci dice che il cacao è davvero in crisi

Se persino lo svizzero Barry Callebaut, rinomato produttore di cioccolato, crolla in borsa allora significa che il cacao è in crisi nera. Cosa che sappiamo da mesi, ma leggere di come il prezzo sempre più elevato si ripercuota concretamente sui “big” del settore ha tutto un altro peso. I costi  proibitivi di questa preziosa materia prima innescano più debito, con conseguenze dirette anche sulle vendite dei derivati.

Callebaut, in data 11 luglio, ha dichiarato che i volumi di vendita trimestrali sono diminuiti e che i prezzi del cacao hanno aumentato i costi, destando la preoccupazione degli investitori. Il titolo è sceso del 10% e ha registrato la performance peggiore sull’indice STOXX 600 a livello europeo: non accadeva una cosa simile dal 2015.

Anche i maggiori produttori si indebitano per acquistare cacao

cacao

Già nel 2023 la Svizzera aveva registrato un aumento del prezzo del cacao equivalente al 70% e il trend non è calato nel corso del 2024. Anzi tutto l’opposto e questo dato incide sul mercato. A spiegarlo per European Supermarket Magazine è l’analista di Vontobel Jean-Philippe Bertschy: “il prezzo elevato delle fave di cacao ha un impatto significativo sul free cash flow e sui costi di finanziamento“.

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Continua Bertschy: “Barry Callebaut si sta indebitando pesantemente per finanziare il valore alle stelle delle sue scorte di materie prime, emettendo sei obbligazioni per un valore di due miliardi di franchi (2,23 miliardi di dollari) negli ultimi sei mesi“. L’azienda, in una presentazione degli utili, ha segnalato un impatto negativo di 1,1 miliardi di franchi.

Cade Callebaut, e trascina anche Lindt

L’accaduto in svizzera rappresenta un primo segnale dei rischi derivanti da ulteriori aumenti dei prezzi a livello globale, poiché sembrano superiori ai livelli medi del passato. A confermarlo anche il mercato terminale di Londra: nei nove mesi fino a maggio 2024 i prezzi delle fave di cacao sono stati più alti del 131% rispetto al precedente periodo comparabile. L’impatto negativo in borsa di Barry Callebaut ha pesato anche sul competitor Lindt & Sprüngli: le sue azioni sono scese del 2%.

Fonte: esmmagazine.com
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