In principio furono le scarpe della Lidl. La reazione iniziale fu quella della sana ironia, poi brutalmente trasformatasi in incredulità quando, cavalcando la più tipica ondata di viralità delle edizioni limitate, andarono in sold out in appena una manciata di settimane diventando icone della cultura pop internettiana. In molti, da allora, hanno provato a replicare quel successo: ci provò McDonald’s con delle ciabatte sobrie quanto il Carnevale di Rio de Janeiro, e fece seguito – era d’obbligo, d’altronde – Burger King con un paio di sneakers che riprendevano gli elementi più iconici del brand, dalla scelta dei colori alla lattuga.
Ora è evidentemente il turno di Pringles – tre modelli in edizione limitata (purtroppo o per fortuna, a voi la sentenza) in collaborazione con Crocs. L’aspetto è quello tipico della ciabatta di casa Crocs, un po’ panciuta e un po’ bucherellata, con i colori che riprendono le varianti di gusto più famose. Ah, e ovviamente non mancano i baffi, per l’occasione in veste dell’iconico cinturino.
Pringles, Crocs e la ricetta per la viralità
Al di là di ogni giudizio più o meno cinico ci pare giusto riconoscere che gli ingredienti per “cucinare” la tanta agognata viralità ci sono tutti: brand dalla risonanza internazionale (sia l’uno che l’altro, a onore del vero), appartenenza al mondo del food & retail (felice coincidenza con il bingo di casa Lidl) e soprattutto la presenza delle magiche paroline “edizione limitata”, che stimolano i collezionisti e promettono ampi margini di guadagno per una futura rivendita.
Che c’è, non si può dire? Inutile nascondere la testa sotto terra, suvvia – è chiaro che l’obiettivo puntato sia quello della risonanza virale, così come è ovvio che il lancio di prodotti di questo tipo (affiancato alla presenza delle magiche paroline di cui sopra) vada puntualmente a innescare il gioco della rivendita maggiorata.
Ma non divaghiamo – non troppo, almeno -, e torniamo a dare un’occhiata alla limited edition Pringles X Crocs. Tre, per l’appunto, i modelli proposti: il classico Sabot di Crocs, disponibile in quattro colori e con il cinturino sagomato a baffo; i più tradizionali sandali a fascia che, non a caso, riprendono il look retrò della prima mascotte Pringles; e infine i più particolari – un paio di stivali con tanto di tacco e custodia porta-patatine, rigorosamente a forma di tubo, per portare con sé qualcosa da sgranocchiare in ogni dove. Per la serie che di tanto in tanto la domanda da porsi non dovrebbe essere “si può fare?”, ma “dovremmo davvero farlo?”.