Si chiama “Pifferaio magico” ma, anziché allontanare i ratti dalle città, si limita a impedire ai parassiti di accoppiarsi. Guai a pensare che si tratti di un guardone, però: il Pied Piper – questo il nome all’inglese – ha in realtà ottime intenzioni, e potrebbe rappresentare un validissimo alleato per la viticoltura (e l’agricoltura per estensione) biologica. Ma di che si tratta, precisamente?
Ve la facciamo semplice. Stando a quanto riportato da Wine Spectator un gruppo di ricercatori della Oregon State University hanno creato un prototipo di robot governato dall’intelligenza artificiale in grado di riconoscere e memorizzare le vibrazioni che certi insetti – come le cicaline della vite, tanto per intenderci, noti e pericolosi parassiti – emettono per comunicare e intervenire con le proprie vibrazioni, disturbando di fatto gli insetti e interrompendo, nella migliore delle ipotesi, l’accoppiamento degli stessi.
Il Pifferaio magico suona tra le vigne
Dobbiamo ammettere che, a primo acchito, indovinare una sinergia tra intelligenza artificiale, tecnologia all’avanguardia e il concetto di agricoltura biodinamica ci pare difficile. Il Pifferaio magico, però, sembra un connubio ideale – una soluzione pulita, in tutti i sensi, a uno dei più invasivi problemi del mondo del vino.
Per capire al meglio il suo funzionamento è bene dare una lettura, anche veloce, a quanto spiegato dagli scienziati. È bene notare, tanto per cominciare, che prima di mettersi al lavoro sul Pifferaio magico gli studiosi a stelle e strisce hanno di fatto preso in esame una seconda ricerca, condotta dagli scienziati Rachele Nieri e Valerio Mazzoni della Fondazione Edmund Mach, nel lasso di tempo compreso tra il 2019 e il 2022.
A loro volta, nel contesto della loro ricerca, gli scienziati italiani hanno citato un altro scritto di Hill e Wessel, datato 2016. Di seguito la parte che ci interessa per comprendere al meglio il funzionamento del nostro protagonista: “Molti animali, tra cui gli insetti, comunicano tra di loro attraverso vibrazioni impercettibili all’uomo che si trasmettono attraverso substrati solidi, come ad esempio le piante”.
Da qui l’intuizione – perché non utilizzare un robot in grado di ascoltare tali vibrazioni e intervenire di conseguenza emettendo le proprie? Il Pifferaio magico è un disturbatore seriale, insomma, che permette di smarcarsi candidamente dall’uso di pesticidi. L’azienda vinicola Stag Hollow nella Willamette Valley in Oregon, che pratica agricoltura sostenibile e biodinamica, l’ha già testato. “Questa tecnologia è già molto promettente” ha commentato a tal proposito Mark Huff, proprietario dell’azienda in questione “e presenta ottime soluzioni alternative ai pesticidi”.