L’ex sardina Mattia Santori paragona pesto e cannabis e i Liguri non la prendono benissimo

Vi ricordate di Mattia Santori, un tempo appartenente alle Sardine? Ebbene: ha osato mettere nella stessa frase il pesto e la cannabis, scatenando le ire della Liguria

L’ex sardina Mattia Santori paragona pesto e cannabis e i Liguri non la prendono benissimo

Vi ricordate di Mattia Santori? Ex appartenente al movimento delle Sardine, attualmente consigliere comunale del PD a Bologna, è riuscito a far infuriare la Liguria con una semplice frase nella quale aveva accostato le parole “pesto” e “cannabis”. Non lo avesse mai fatto: Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria ha tuonato contro Santori, mentre un assessore ha parlato anche di una richiesta di risarcimento danni.

Matteo Santori e quell’infelice frase con pesto e cannabis

pesto

Mattia Santori già in passato si era prodigato per la legalizzazione della cannabis. Recentemente Santori si era poi recato a Palazzo d’Accursio, presentandosi con due vasetti: uno di pesto e l’altro di CBD o cannabidiolo (la sostanza chimica presente nella cannabis e al centro di un recente decreto).

Si è trattato di un atto di protesta contro un decreto del governo Meloni che ha deciso di classificare di punto in bianco il CBD fra le sostanze stupefacenti (già, proprio così: qualcuno si sveglia al mattino e decide di punto in bianco che ora quella sostanza è uno stupefacente).

Così Santori ha deciso di contestare tale decreto a modo suo. A Palazzo d’Accursio ha presentato i due vasetti, sottolineando come uno fosse un vasetto di pesto di una famosa marca italiana, mentre l’altro fosse un vasetto di infiorescenze di CBD di un’altrettanto famosa marca italiana.

Santori ha ribadito che entrambe le aziende che producono questi vasetti hanno la partita IVA, pagano entrambe le tasse e i dipendenti e mettono a rischio ogni giorno capitale proprio. Inoltre entrambi i vasetti sono legali e made in Italy ed entrambi “contengono rischi per la salute”. Non per difendere Santori, ma può essere che intendesse riferirsi alle persone allergiche agli ingredienti del pesto?

Prodotti a base di cannabis che sembrano snack per bambini, interviene la FDA Prodotti a base di cannabis che sembrano snack per bambini, interviene la FDA

E qui si è scatenato l’inferno. Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, ha subito ribattuto sui social che “Io fossi in voi mangerei più pesto e mi farei meno canne. Vedrete che i vostri ragionamenti saranno più lucidi”. Sulla stessa linea anche Alessandro Piana, il vicepresidente della regione, che ha ironizzato sul fatto che Santori stesse confondendo droga e drogheria.

Per Piana svilire l’eccellenza agroalimentare ligure non è una cosa che fa notizia, ma ha solamente un effetto boomerang. Ma non pensiate che sia finita qui: la lista di indignati è lunga.

Gianni Berrino, senatore e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia ha sostenuto che paragonare un vasetto di cannabis a uno di pesto, affermando che entrambi sono legali e che anche il pesto può essere dannoso, è un qualcosa che offende i liguri e la gastronomia italiana.

Stesso pensiero anche per Paola Bordilli, assessore al Commercio del Comune, che ha rincarato la dose rivelando che la Lega avrebbe chiesto un risarcimento per il danno economico e d’immagine causato a Genova e alla Liguria. Questo perché il pesto, da lei ritenuto come “il prodotto più ricercato dai turisti e tra le prime salse di condimento conosciute e apprezzate nel mondo”, è un’eccellenza di Genova e di tutta la Liguria. Dunque le aziende rischiano di subire un danno economico a causa delle parole dell’esponente democratico. E chiede che Santori si scusi.

Intanto Stefano Balleari e Veronica Russo, consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, invocano “l’offesa alla Liguria” chiedendo anche al PD ligure di “prendere le distanze” da queste dichiarazioni.