L’approccio al futuro deve necessariamente anche passare per la lotta alla plastica monouso che, nella sua intrinseca convenienza, ha finito per contagiare acqua e terra del mondo intero. Da qui la proposta della Commissione Ambiente, presentata in Parlamento europeo il 24 ottobre scorso, di rivedere il regolamento comunitario sugli imballaggi andando a vietare l’utilizzo di buste, monoporzioni, reti e compagnia bella monouso.
Se la proposta vi sa di già sentito, non c’è di che sorprendersi: si tratta di un divieto che fu già discusso la scorsa primavera, con Coldiretti che approcciò la questione difendendo a spada tratta la plastica e dichiarando, tragicomicamente, che quello dell’Europa sarebbe stato un attacco alle abitudini dirette degli italiani, ormai evidentemente incapaci di lavare una testa di insalata.
Via il monouso, dentro il riutilizzabile: la proposta europea sugli imballaggi
Talento davvero notevole, quello di schierarsi costantemente dalla parte sbagliata del progresso manipolando, mistificando, omettendo quanto e quando torna comodo – un po’ come con il discorso della carne coltivata, insomma. Ma torniamo a noi, e al nuovo regolamento europeo sugli imballaggi che, come accennato, andrebbe a vietare l’utilizzo delle confezioni monouso a favore delle alternative riutilizzabili.
La normativa sarà discussa durante le sedute plenarie del parlamento tra il 20 e il 23 novembre prossimi e, qualora dovesse essere approvata, dovrebbe fare sparire bustine di zucchero, buste di insalata, flaconcini di shampoo e qualsiasi altro imballaggio monouso entro il 31 dicembre del 2027.
Una piccola precisazione, soprattutto per quanto concerne gli imballaggi in plastica monouso comunemente utilizzati per conservare i prodotti ortofrutticoli freschi – la banale busta di insalata, tanto per intenderci; ma anche le reti delle arance, i cestini di fragole, le confezioni dei pomodorini e via dicendo: in questo caso, il nuovo regolamento europeo andrebbe a vietare il loro utilizzo per prodotti con peso inferiore al chilo e mezzo complessivo, in modo tale da evitare confezioni di piccole dimensioni riducendo l’utilizzo (e lo spreco) di plastica.
Ci sarebbero novità importanti anche per gli alberghi, soprattutto per quanto concerne i cosmetici e i prodotti per l’igiene: in questo caso, il divieto agli imballaggi monouso andrebbe a toccare direttamente le confezioni di meno di 50 ml per i prodotti liquidi e meno di 100 g per i prodotti non liquidi; mentre vassoi, piatti e bicchieri usa e getta, sacchetti, lamine, scatole monouso destintati al consumo nei locali del settore alberghiero, della ristorazione e del catering sarebbero vietati in toto.
Chiudiamo, infine, con il segnalare che entro il 31 dicembre 2027 le bevande sfuse consumate sul posto dovranno essere vendute in un bicchiere riutilizzabile, mentre entro 2 anni il consumatore dovrà avere la possibilità di riempire il proprio contenitore con queste ultime.