Leonardo Pieraccioni “denuncia” i fast food che si dimenticano dei boomer

I fast food si stanno dimenticando dei clienti boomer? Secondo Leonardo Pieraccioni sì; ed è tutta colpa dei totem touchscreen.

Leonardo Pieraccioni “denuncia” i fast food che si dimenticano dei boomer

Qualcuno pensi a chi, con occhi sgranati e dita tremanti, rimane bloccato davanti alle videate criptiche dei totem nei fast food. Questo, in poche parole, è il contenuto dell’ultimo appello di Leonardo Pieraccioni, che ancora una volta ha preso la via dei social – nell’ultimo episodio, i nostri lettori più fedeli lo ricorderanno, se l’era presa con quel simpaticone di Salt Bae e un conto ancora più salato del suo avambraccio – per “denunciare” crucci o situazioni a lui scomode. A questo giro il colpevole è la digitalizzazione dei fast food, come accennato, che isola e disorienta i boomer.

Leonardo Pieraccioni: fast food contro boomer

McDonald's patatine

I totem a cui abbiamo fatto riferimento in apertura di articolo sarebbero quei pannelli in touchscreen che tendenzialmente campeggiano in punti strategici nei fast food e che, fondamentalmente, “sostituiscono” l’ordine alla cassa permettendo di evitare code troppo lunghe (o evadendo ogni possibilità di contatto umano, se preferite). Qualche colpo di dito e l’ordine è completo: hamburger con o senza patatine, salse a volontà, bibita di turno… Si può anche pagare sul posto, se si ha con sé la carta di credito o il bancomat. Un servizio comodo, almeno in apparenza, ma che rischia di trasformarsi in una prigione invisibile per i boomer.

McDonald’s e Burger King si stanno facendo la guerra con ChatGPT McDonald’s e Burger King si stanno facendo la guerra con ChatGPT

“Volevo fare un appello a quelli delle grandi distribuzioni” inizia la denuncia tragicomica di Leonardo Pieraccioni. “McDonald’s, Burghy etc…, ma anche vedo alla stazione, i bar ormai si sono tecnolo… Tecnociz… tecnologizzati, vedete non lo so nemmeno dire, e noi boomer cinquantenni quando si va a fare le ordinazioni ci sono quei touchscreen davanti ai quali per fare l’ordine noi si rimane imbambolati”.

L’identikit del gastroboomer in 8 punti L’identikit del gastroboomer in 8 punti

Ecco, per l’appunto. Prigioni invisibili. E in un attimo si forma la coda, che di certo non aiuta a ragionare a mente fredda. “Io poi sbaglio sempre!” continua Pieraccioni. “Pigio poi torno indietro. Ecco ma per noi anziani mettete una pensionata di 89, 92 anni in un angolo, su uno di quei banchini vecchi dei campeggi dove si giocava a briscola e così s’arriva e si dice ‘voglio un panino col prosciutto’. Ecco, capito? Una cosa diretta per noi perché io pigio, pigio e poi non so come pagare, non so dove andare”.

Nei commenti c’è traccia di una grande solidarietà: “E quando devi scansionare il QR code…” scrive un’utente. “Ne vogliamo parlare?”. Voci della verità. Qualcun altro, invece, affronta la questione con un piglio un poco più polemico: “Erano così belli i rapporti umani. La tecnologia ci sta impoverendo il cuore e uccidendo il cervello”.