Non tutti potrebbero essere al corrente del fatto che Leo Messi, tra le altre cose, possiede anche un marchio di energy drink. Si chiama Mas+, è stato lanciato appena una manciata di mesi fa e gli esperti del settore lo davano per spacciato prima ancora del battesimo. Il motivo? Mercato florido, ma già saturo e soprattutto dominato da marchi come Gatorade e Prime, il drink di Logan Paul.
Ora la notizia che potrebbe muovere le acque: Mas+ ha intentato una causa a Prime per comportamento “anticoncorrenziale”. Il motivo? Semplice, ma attenzione a non confondervi: il drink di Paul avrebbe chiesto al drink di Messi di interrompere le vendite a meno che non cambiasse la propria confezione, minacciando azioni legali per accuse di violazione di marchi e abiti commerciali. Il drink di Messi non ha gradito.
I dettagli della causa e le controversie di Prime
La lettura proposta da Mark Anthony International, il distributore di Más+, è che il rivale stia cercando di “soffocare la concorrenza e monopolizzare gli elementi di imballaggio comuni nel mercato di riferimento”. In altre parole, Prime starebbe cercando di ribadire la propria posizione di leader del mercato impedendo alle aziende più piccole di crescere a modo. Un po’ come salire per una scala a pioli e poi, arrivati a destinazione, tirarla su così che nessun’altro possa raggiungere i piani più alti.
Un sondaggio condotto da un esperto del settore per Mark Anthony International non ha rilevato alcun rischio di confusione da parte dei consumatori tra i due marchi. Il contenuto della causa sottolinea anche le differenze negli approcci di marketing, in particolare rilevando le passate controversie di Logan Paul come una distinzione significativa. Ma di che si tratta?
Il lancio di Prime è stato un successo anche e soprattutto grazie alla risonanza mediatica dei suoi due fondatori/testimonial (Paul e KSI, per l’appunto), ma è anche stato accompagnato da un importante bagaglio di controversie. Solamente nell’ultimo anno l’energy drink è finito nel mirino della FDA per l’eccessiva quantità di caffeina (quasi il doppio rispetto a una Red Bull, tanto per intenderci) e più di recente è stato portato in tribunale dal Comitato Olimpico americano (USOPC) coinvolgendo anche un terzo peso massimo – la Coca Cola.
Prime, infatti, avrebbe utilizzato in maniera deliberata simboli registrati dall’USOPC, violandone i marchi. Il Comitato, a sua volta, “ha un accordo con Coca-Cola che le consente l’uso esclusivo dei marchi OLYMPIC, inclusi OLYMPIC e TEAM USA per le bevande negli Stati Uniti“: il drink di Paul e KSI, in altre parole, dovrebbe temere non solo il Comitato Olimpico, ma anche e soprattutto la multinazionale coinvolta nell’accordo commerciale.