Sono state licenziate dal ristorante della provincia di Lecco, ma ora sono state riassunte: il merito va al decreto “Cura Italia“, che le ha “salvate”, bloccando il licenziamento proprio grazie alla sua entrata in vigore.
Due donne di 27 e 42 anni, di Bergamo, erano state licenziate a Marzo 2020 da un ristorante di Merate, in provincia di Lecco, via Whatsapp. Nonostante la modalità del licenziamento possa essere discutibile, in realtà i gestori del locale avevano una valida motivazione per licenziarle: «Ai sensi dell’articolo 2119 del codice civile, in quanto a causa di riduzione del personale e riorganizzazione per una più economica gestione dell’impresa», precisa il messaggio del ristoratore. Si tratta di tagli per motivi economici, per altro in un settore che come sappiamo, sta soffrendo particolarmente nell’ultimo periodo. Ma proprio lo stesso giorno in cui le due donne venivano licenziate, è entrato in vigore il loro “salvatore”: il decreto “Cura Italia”.
Le donne hanno fatto ricorso al Giudice per la loro situazione e quest’ultimo ha da poco concluso che il ristoratore dovrà riassumere le dipendenti e, inoltre, è stato condannato a pagare le mensilità arretrate. D’altronde il decreto che era in vigore per il periodo del loro licenziamento, prevedeva proprio il blocco dei nuovi licenziamenti per 60 giorni (con proroga fino al 17 agosto con il decreto Rilancio). Il decreto Rilancio 2, invece, permette di licenziare per giustificato motivo, ma solo finiti gli ammortizzatori sociali e le agevolazioni contributive previste durante l’emergenza.
[Fonte: Il Corriere della Sera ]