Nel mare di San Foca, in provincia di Lecce, sono stati installati dei dissuasori contro la pesca a strascico all’esatta profondità in cui, stando alle norme in vigore, la pratica è vietata (meno di 50 metri sotto la superficie del mare). La società che si è occupata dall’installazione è Tap, la stessa che ha anche realizzato il gasdotto da più di 800 chilometri che collega il confine turco-greco con le coste salentine.
L’intero intervento è stato realizzato utilizzando materiali scelti appositamente per favorire il fiorire della biodiversità: oltre a catturare la CO2 (e a impedire, per l’appunto, la pesca a strascico), la forma particolare della stessa struttura fornisce rifugio a molte delle specie ittiche locali, arricchendo di fatto l’habitat sottomarino. Nello specifico l’area interessata dai diffusori è di circa 700 metri di lato, alla quale è stata affiancata una seconda area finalizzata al monitoraggio e al ripopolamento della fauna marina; e l’attività di posa ha interessato in particolare la zona di uscita del microtunnel di San Foca.
“L’intervento si colloca nel quadro delle azioni di mitigazione ambientale derivanti dall’analisi sullo stato dei fondali interessati dalle opere a mare e ha l’obiettivo di proteggere la flora e la fauna subacquee” spiega Tap in una nota “favorendo l’incremento delle risorse biologiche marine sia attraverso il blocco della pratica della pesca a strascico illegale, sia attraverso la predisposizione di substrati adatti al popolamento ittico”.