Abbiamo imparato, prima di partire per un settimana di vacanza, un weekend o anche un solo giorno di ferie, a dare una sbirciatina a TripAdvisor, a seguire i consigli sulle 100 gelaterie artigianali migliori d’Italia, oppure a perderci nei vicoli del centro di Roma seguendo le raccomandazioni dei blog specializzati negli itinerari imperdibili.
In altre parole, organizziamo le vacanze secondo una pianificazione quasi ossessiva che prevede di conoscere i migliori ristoranti del posto, scoprire gli angoli più pittoreschi, segnarsi il negozio di artigianato dove trovare il souvenir migliore da portarci a casa.
Siamo finalmente diventati bravi a prenotare gli alberghi per tempo, a sapere quali musei visitare, e quali specialità locali non possiamo assolutamente perdere?
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Macché, sentenzia lo stesso New York Times che spesso si è preso gioco di noi, come italiani, perché propensi a far prevalere l’imprevedibilità e poco inclini alla pianificazione.
Così facendo ci perdiamo il meglio di una vacanza, lunga o corta che sia.
Sul web abbiamo a disposizione un flusso di informazioni senza fine, che ci obbliga ad avere una guida sempre aperta da consultare, ha scritto Seth Kugel sul quotidiano americano, invece una vacanza dovrebbe essere vissuta come la rara opportunità di uscire dagli schemi della nostra routine quotidiana, fatta di post e di consigli sempre da visualizzare.
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Per non trasformare il viaggio in un tour virtuale in cui lo smartphone diventa l’ombrellino della guida turistica.
Un po’come dire che dovete dimenticare tutto ciò che avete faticosamente imparato finora.
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Sarà anche così, ma un ripassino delle 100 migliori gelaterie artigianali italiane, adesso che finalmente siete in vacanza, che male può fare?
[Crediti | New York Times]