L’anteprima l’aveva data il Guardian subito dopo Natale: nei supermercati della catena Rewe di Berlino sono in vendita uova provenienti da allevamenti che non uccidono i pulcini maschi, come avviene di solito.
La strage di pulcini si evita così: una tecnica innovativa consente di individuare il sesso del nascituro a uova ancora chiuse, dopo di che vengono fatte schiudere solo le uova delle femmine, mentre le altre diventano mangimi per animali.
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L’uccisione dei pulcini maschi poche ore dopo la nascita negli allevamenti di galline ovaiole, avviene perché non fanno uova e non c’è convenienza a farli crescere per la carne. In genere i cuccioli vengono triturati vivi diventando mangime per rettili. Ogni anno nel mondo questa infausta sorte spetta a circa 6 miliardi di pulcini, una vera spina nel fianco per gli animalisti.
La tecnica che permette di riconoscere il sesso del nascituro prima della schiusa, anzi, dopo sole 9 ore di incubazione delle uova, è stata messa a punto e brevettata dopo quattro anni di studi finanziati dal Ministero tedesco dell’Agricoltura.
L’Università di Lipsia ha elaborato un marcatore chimico che, una volta a contatto col fluido interno dell’uovo, assume un colore diverso se l’embrione è maschio o femmina.
Il processo di riconoscimento, sicuro dal punto di vista igienico e con un quoziente di accuratezza del 98,5%, si avvale di un dispositivo realizzato dalla società olandese HatchTech che pratica un micro-foro di 0,3 mm. sulle uova con un laser ed estrae il liquido con aria compressa, in un secondo di tempo.
Le prime uova con il marchio “Seleggt”, che segnala come nell’allevamento non siano stati uccisi i pulcini maschi, hanno fatto il loro debutto nei supermercati Rewe a novembre, mentre la diffusione in tutti i negozi tedeschi è prevista entro quest’anno, con un prezzo leggermente superiore rispetto a quelle normali.
[Crediti | The Guardian]