Chiunque sia stato nella bellissima Favignana, la più grande delle isole Egadi, ha di certo subito il fascino della storia delle sue tonnare, che oggi potrebbero chiudere. Potrebbe essere questo il risultato di un decreto ministeriale firmato il 30 maggio, che assegna le quote individuali di cattura di tonno rosso tra gli impianti di tonnare fisse e che, ribaltando il contenuto del precedente decreto di assegnazione delle quote tonno, assegna alla tonnara di Favignana 14 tonnellate sulle 357 a disposizione dei cinque impianti italiani.
“Per la prima volta nella storia, infatti, il contingente di tonno non sarà più indiviso, con conseguenze di possibile squilibrio tra gli impianti in attività, ma ripartito sulla base di principi di equità che tengono conto anche dei livelli medi di cattura dei singoli impianti riferiti agli anni 2015-2016 e 2017 – si legge in una nota che accompagna quello che il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft) ha definito “un provvedimento assolutamente innovativo e fortemente atteso dal settore”.
Non la pensa così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Micicchè, leader regionale di Forza Italia che ha affermato: “”Oggi è morta la Tonnara di Favignana. Lo ha deciso un sottosegretario della Lega e la cosa – credetemi – non mi da pace”, il riferimento è al sottosegretario alle Politiche agricole Franco Manzato. “L’azienda Nino Castiglione, con un enorme sforzo economico e con il sostegno della giunta Musumeci, aveva da poco riaperto la storica struttura – aggiunge Miccichè – dando lavoro a centinaia di maestranze, restituendo al mondo una tra le più grandi tonnare del Mediterraneo e dal passato glorioso. Soltanto un leghista di Oderzo, comune che dista 50 chilometri dal mare, uno che non sa neanche cosa sia il mare – figuriamoci l’industria conserviera ittica – poteva rendersi protagonista di una distribuzione delle quote tonno a totale svantaggio di Favignana”.
Dal canto suo, Manzato risponde che loro hanno dato “la possibilità concreta di far ripartire la tonnara di Favignana, chiusa da oltre dieci anni e quella di Cala Vinagra” e che la ripartizione delle quote di tonno nel decreto è stata fatta su chiari principi di equità e tenendo conto dei dati storici delle catture delle singole tonnare.
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