Le politiche sull’immigrazione di Trump fanno tremare l’agricoltura: impareremo dagli Usa?

Trump ha promesso la più grande deportazione di immigrati irregolari della storia americana: ma chi lavorerà nei campi?

Le politiche sull’immigrazione di Trump fanno tremare l’agricoltura: impareremo dagli Usa?

Donald Trump è il quarantasettesimo presidente eletto degli Stati Uniti e, anche se il giorno dell’insediamento ufficiale sarà il 20 gennaio 2025, c’è già chi si preoccupa delle sue politiche, specialmente quelle riguardanti l’immigrazione. A lanciare un primo allarme è lo stato della California, la cui forza lavoro nei campi e formata in gran percentuale da immigrati irregolari, e che verrebbe spazzata via dal “più ampio programma di deportazioni della storia americana” promesso durante la campagna elettorale.

I numeri del lavoro sommerso

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Secondo il dipartimento di stato per l’agricoltura (USDA), circa la metà dei 2,4 milioni di lavoratori nei campi statunitensi sarebbero irregolari, ma la percentuale sale fino al 70% in zone particolarmente vocate come la California, da cui provengono un terzo dei vegetali e tre quarti della frutta secca di tutti gli Stati Uniti. Ana Padilla, che dirige il Community and Labor Center all’Università della California è preoccupata: “senza il lavoro di immigrati irregolari non saremo in grado di sostenere la filiera alimentare ai livelli attuali”. La California non soltanto esporta prodotti agricoli per più di venti miliardi di dollari (come da stime USDA del 2023), ma è anche l’unico stato produttore di mandorle, carciofi, fichi, melograni, noci e uvetta.

“Ci rubano il lavoro”

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Trump non si è mai risparmiato la retorica degli immigrati che rubano il lavoro agli americani, specialmente ai cittadini ispanici e di colore, ma chi difende i diritti degli irregolari sostiene che quei lavori, pericolosi e sottopagati, non trovano lavoratori in regola disposti a farli. Secondo gli osservatori, gli interventi promessi dal presidente eletto rallenterebbero la produzione e farebbero lievitare i prezzi di molti prodotti di prima necessità come latte, farina e uova.

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Chissà se l’avvicinamento del nostro premier Giorgia Meloni a Donald Trump, supportato anche dagli interventi social di Elon Musk sulle politiche italiane anti-immigrazione porterà a riflessioni simili anche nel nostro paese, dove il lavoro di immigrati irregolari in agricoltura è altrettanto fondamentale.