Alzare il vessillo gialloverde a Venezia? Una pessima idea, a quanto pare. E badate bene, non si tratta certo di una nostra opinione (o non solo, dovremmo dire): basti dare un’occhiata alla mole delle proteste che hanno accompagnato l’allestimento del Villaggio di Coldiretti.
Immaginiamo che la stragrande maggioranza dei nostri lettori abbia una certa famigliarità con la manifestazione di cui sopra, ma a beneficio di chi ha preferito sedersi in fondo dedicheremo comunque qualche riga per mettere i puntini sulle i: il “villaggio” è, per usare la stessa definizione coldirettiana, “un’occasione per assaggiare con momenti di degustazione guidata, vini, oli, birre e cibi di qualità e km0″, con tanto di “agriasilo, spettacoli di tradizione rurale, incontri con spazi dedicati” e via dicendo. La classica fiera un po’ propagandistica e un po’ autocelebrativa, in altre parole: nulla di veramente nuovo, a prescindere dai colori.
La protesta e i disagi dell’allestimento
Il Villaggio Coldiretti di Venezia ha preso il via nella giornata di oggi, venerdì 28 giugno, tra Riva Sette Martiri e i Giardini Napoleonici, addossato ai Giardini della Biennale e affacciato sul bacino di San Marco. Vale la pena notare che si tratta del primo appuntamento nel capoluogo veneto, e i più cinici potrebbero pensare che sarà anche l’ultimo.
Come riportato dai colleghi di Venezia Today il cantiere di allestimento prosegue dal 15 giugno con “disagi – sospesa la fermata del vaporetto ai Giardini – e deviazioni”, ma soprattutto dando corpo a un fronte di protesta che nella giornata di sabato filerà in via Garibaldini. Lo slogan è più che eloquente: “Basta sfruttamento intensivo di Venezia”.
L’eco è quello di una città che, oltre ad apparire stanca di fare da vetrina, presenta evidentissimi limiti logistici. La protesta, promossa al gruppo consiliare d’opposizione “Tutta la città insieme”, raccoglie motivi anche diversi tra loro, che di fatto spaziano dal sovrautilizzo della città per grandi eventi, senza tenere in considerazione le esigenze dei cittadini, fino alla preoccupazione per il benessere animale.
Benessere animale, già: l’esposizione di animali da fattoria è un punto fisso nelle diverse edizioni del Villaggio, ma il chi protesta ritiene che il luogo scelto non sia adatto per un’attività simile. Nulla di cui preoccuparsi, però: per assicurarsi che gli animali stiano bene è sufficiente chiederglielo. Parola del ministro Lollobrigida.
“L’uso di Venezia come vetrina di un evento estraneo alla città, come la Fiera della Coldiretti, mostra l’assoluta insensibilità e il sostanziale utilizzo della città solo per un uso propagandistico” ha spiegato Giovanni Andrea Martini, consigliere comunale. “Una vetrina che, in questo caso, va a creare grosse difficoltà alla vita quotidiana delle persone oltre che occupare spazi come fondamenta Sette Martiri e Giardini che sono fondamentali per la vita dei cittadini di Castello e non solo”.