La panacea per salvare un settore morente? Servire da mangiare – che d’altronde, a prescindere dalla profondità della crisi, appellarsi all’appetito è sempre una buona idea. In Puglia le edicole potranno vendere anche (e soprattutto) cibo, bevande e altri prodotti non alimentari: a stabilirlo è la nuova legge regionale, eloquentemente nominata “Misure a sostegno della stampa e delle edicole”.
L’obiettivo, come vi abbiamo accennato in apertura di articolo, è semplice: mitigare, se non addirittura – nelle letture più ottimiste, vero: ma perché non osare? – risolvere, la crisi che da tempo minaccia il mondo delle edicole. Mondo romantico e virtuoso, non c’è dubbio, ma ancora più certamente boccheggiante: permettendo all’edicolante la vendita diretta di prodotti alimentari e non, l’idea è quella di generare nuovi flussi di cassa che allontanino lo spettro della chiusura.
Edicole-bazar, edicole-minimarket: cosa cambierà di preciso?
Definitele un po’ come vi pare e piace – l’importante è notare che, al netto della presenza di panini e bibite e quant’altro, l’edicolante continuerà di fatto a fare l’edicolante. Il contenuto della legge regionale citata nelle righe precedenti, e la piccola grande rivoluzione che andrà a innescare una volta implementata, è da intendersi come un netto segno “più” per il mondo delle edicole: assieme al Topolino o al quotidiano, si potrà vendere anche una focaccia per accompagnarne la lettura. Novità assoluta? Non proprio, a dire il vero: le edicole-minimarket esistevano già a Milano e a Firenze, ad esempio.
La legge è stata approvata all’unanimità dal consiglio e promulgata dal governatore Michele Emiliano in data 30 maggio, ed è ormai prossima – stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore – a essere pubblicata sul Bollettino ufficiale. Confcommercio Puglia si è immediatamente detta a favore, e ha definito l’iniziativa “un’importante opportunità per le edicole pugliesi per sopravvivere e prosperare”, che “aiuterà le edicole a diversificare la loro offerta e ad attrarre nuovi clienti, in un momento in cui il settore editoriale è in crisi”.
Scendendo più nei dettagli, l’introduzione della legge va di fatto a eliminare una serie di ostacoli – da intendere come norme e requisiti specifici – che rendevano le edicole meno competitive (e di conseguenza attrattive) rispetto a supermercati o altri negozi di alimentari, creando così un piano di parità competitiva che, con la giusta fortuna, potrebbe salvare il futuro delle edicole pugliesi.
“Salvare il futuro” è una formulazione impegnativa, non c’è dubbio: numeri alla mano, però, è bene notare che nel corso degli ultimi quattro anni il numero di edicole in Italia è diminuito di oltre il 16%, con la chiusura di quasi 2.700 punti vendita (dati 2023 Unioncamere-InfoCamere), con il solo contesto pugliese che ha sanguinato 109 punti vendita (-13,2%) al settembre 2023.