Quando qualcuno partecipa come ospite a La Zanzara, programma radiofonico irriverente (eufemismo) ideato e condotto da Giuseppe Cruciani, ne esce sempre il peggio. C’è chi direbbe che ne esce sempre il vero. Questo qualcuno è il personaggio/cuoco Max Mariola, che ha appena aperto un ristorante a Milano e non si è risparmiato con l’infierire su donne e gay in cucina.
Mariola, celebre per il suo essere dinamico e la piacioneria da romano dde Roma con la “carbonara sexy a 30 Euro“, fa il brillante e lo spettacolo anche in radio tra una battuta lasciva e l’altra, certamente incalzato da un contesto provocatorio per antonomasia. La comicità maligna è un’arte, se gestita bene, da evitare se si associa la battuta a un giudizio stereotipato.
Le donne non riescono a stare lontane dai figli
La cucina è sesso, è atto erotico, quando c’è una donna a tavola che non mangia questo e non mangia quello capisci che a letto non vale molto, idem per gli uomini, quelle che sono molto “schizzignose” non vanno tanto oltre nel sesso (andrebbe d’accordo con Antonella Clerici, che la pensa allo stesso modo). Ecco con quale concetto è introdotto Mariola nella puntata de La Zanzara del 24 maggio. Alla domanda del conduttore Cruciani, poi, sul perché a parere del cuoco ci siano poche donne nelle cucine e come chef, la risposta coatta di Max Mariola è la seguente: “perché è un lavoro molto faticoso. La immagini una mamma che sta lontana dal figlio appena nato per 12 ore, 14 ore, fuori casa?
Insomma, a differenza di altre professioni in cui le donne riescono a gestire il tempo, per le cuoche non vale perché “per tutte quelle 12-14 ore tu devi esserci”, sostiene il cuoco che, a quanto dichiara, in cucina ha “prettamente uomini perché un lavoro veramente duro“. Cosa concludiamo dalla Morale Mariola? Che le donne non reggono certi ritmi in cucina, e che tutte le donne cuoche o chef sono madri, o lo diventeranno, e quando accadrà non sapranno gestire nient’altro. D’altronde cosa ci si può aspettare da uno che paragona la città di Roma a “una donna ormai sciatta che non si tinge più i capelli ed è trascurata”? Tuttavia, è vero che La Zanzara veicola opinioni senza filtri e che abbracciano il sentiment dei più: quella di Mariola purtroppo non è certo una voce fuori dal coro, per quanto riguarda l’affermazione delle donne nella ristorazione.
Per non parlare dei gay
Il personale di Max Mariola, nel ristorante aperto nel gennaio 2024 a Milano, è “multietnico” per i camerieri. Cruciani lo incalza: “però uno chef omosessuale non c’è, come mai non c’è uno chef importante omosessuale?“. Risposta: “e che ne so, io non li conosco non li frequento“. E non si capisce se fa riferimento al fatto che non frequenta gli chef importanti, o se consideri “i gay” una categoria a sé stante, ben etichettata e inaccessibile come il gruppo delle cheerleader o dei nerd nelle High School americane.