L’imperversare delle alte temperature sta favorendo l’insediamento di numerose specie aliene nei fiumi e mari italiani: appena una manciata di giorni fa vi raccontammo di come numerosi tratti del Po siano stati invasi da un’alga originaria del nord e sud America, che di fatto predilige le acque calme, calde e poco profonde; mentre andando un poco più indietro nel tempo troviamo l’allarme lanciato dall’Arpal nel segnalare la fioritura di un’alga tossica del mare di Genova. Quanto sta capitando lungo le coste del Lazio ha poco o niente a che vedere con le alghe, ma di fatto è comunque collegato all’innalzamento della temperatura dell’acqua: negli ultimi giorni, infatti, si sono moltiplicati gli avvistamenti di esemplari di granchio reale blu, una specie particolarmente grande che potrebbe arrivare a mangiare i granchi locali scalando la catena alimentare della costa e stravolgendo l’ecosistema.
Secondo la lettura proposta da Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, la colpa di questa emigrazione è dovuta – come vi abbiamo accennato – “soprattutto all’aumento della temperatura delle nostre acque, che permette alle specie non autoctone di proliferare, riprodursi”. In altre parole, è in atto un processo di tropicalizzazione del nostro mare che sta cambiando anche la rete biologica: “Le specie arrivano e si trovano bene”, ha aggiunto Sacchi. Importante notare, però, che a oggi il granchio reale blu non è pericoloso per l’uomo anche se “ancora non conosciamo l’impatto complessivo. Nei prossimi mesi verificheremo se avrà effetti anche su alcuni risvolti economici, come per la pesca”.