Ci sono storie che hanno un lieto fine per tutti, anche per il (vero o percepito) “cattivo”. Questa storia è ancora in progress e il finale lo vedremo più in là, ma già promette bene. Innanzitutto per il grado di fantasia: l‘azienda veg che si compra il prosciuttificio, robe che neanche i fratelli Grimm. Eppure è successo, proprio nel cuore della produzione del San Daniele. La Biolab, leader nel settore dei prodotti plant based più e meno lavorati, ha acquisito un ramo del salumificio Brendolan Service, da tempo in crisi. E poi il vissero felici e contenti: la riconversione, oltre a essere green e a trovare l’approvazione di tutte le parti, salverà anche posti di lavoro.
L’acquisizione
C’è una buona probabilità che compriate Biolab senza saperlo. L’azienda di Gorizia fondata nel 1991 è stata una delle prime in Italia a dedicarsi all’allora nicchia della dieta vegana e vegetariana. Oltre alla gamma di tofu, tempeh, seitan, affettati vegetali e imitation meat a marchio Liveg, Biolab produce anche in private label. Il 70% della produzione è infatti rivolto alle referenze (più di 60) per i maggiori supermercati, da Esselunga a Lidl, Coop, Pam, Despar.
Gorizia ovviamente significa anche prosciutto, e non è la prima volta che Biolab mette piede in impianti un tempo decisamente carnivori. Già nel 2017 l’azienda aveva rilevato l’ex macello comunale trasformandolo nel suo terzo stabilimento. I numeri (e il successo) del resto lo richiedono: 130 dipendenti per un fatturato in costante crescita, dagli 8 milioni del 2020 ai 22 del 2024.
L’ultima acquisizione è avvenuta proprio nei giorni scorsi. Biolab ha rilevato all’asta un centro di affettamento a San Daniele appartenuto alla Brendolan Service. Per quest’ultima, in crisi da almeno dieci anni, l’aggiudicazione è avvenuta nell’ambito della procedura di concordato preventivo. E la bella notizia è che tutti i 32 dipendenti saranno riassorbiti all’interno della nuova, completamente vegetale (e molto meno cruenta) proprietà.
Le opportunità
A elencare le opportunità e prospettive di crescita è il CEO e fondatore Biolab, Massimo Santinelli. “Gli obiettivi dell’acquisizione sono quelli di far fronte a un aumento della produzione. Oltre a questo, ci siamo trovati di fronte a una situazione in cui l’industria del food convenzionale non è riuscita a subentrare per salvare un’azienda che riveste discreta importanza per i nostri territori”. Una bella rivincita per il settore veg, dunque. Tanto che a Gorizia dal 2010 si celebra un festival vegetariano, e l’amministrazione comunale ha approvato la rinomina della strada su cui sorge la sede principale a ‘Via dei Vegetariani’.
L’acquisizione di Brendolan avverrà in misura graduale. Sebbene la percentuale dei prodotti vegetariani ivi trattati sia del 30%, l’obiettivo è aumentarla fino a trasformare lo stabilimento in un “punto di riferimento per l’innovazione e la sostenibilità”. Princìpi che riverberano anche nelle parole del CEO, che tanto assomigliano a una morale da lieto fine. Secondo Santinelli infatti, è possibile “valorizzare un sito produttivo già esistente, evitando nuove edificazioni, utilizzare forza lavoro specializzata e ridare prospettive a uno stabilimento in crisi”. Tutti salvi dunque, e soprattutto felici e contenti.