Durante questa Milano Design Week 2025, una sorta di enorme disco volante ha invaso la quasi totalità del cortile di Palazzo del Senato a Milano: si tratta dell’installazione Source of Pleasure, realizzata da Lavazza in collaborazione con l’architetta e designer brasiliana Juliana Lima Vasconcellos.
Un progetto notevole, a cui si può accedere per venire accompagnati in un percorso multisensoriale che, attraverso l’elemento dell’acqua, conduce al futuro, o almeno a quello che Lavazza considera tale: un futuro in cui lo standard del caffè è Tablì, la novità del colosso torinese che sarà disponibile nel settembre di quest’anno. Ma di cosa si tratta?
Che cos’è Tablì
La novità, potenzialmente, è davvero grossa: Tablì è un sistema di tabs, ovvero delle “pastiglie” di caffè che viene pressato e utilizzato in una macchina apposita, sostanzialmente si tratta di capsule senza involucro.
Il percorso che ha portato a questa innovazione è iniziato nel 2020, quando Lavazza acquisì la startup italiana Caffemotive, dando il via al processo di ricerca e sperimentazione che ha permesso di presentare Tablì proprio nell’anno del 130esimo anniversario dell’azienda di Torino.
Processo che ha presentato diverse sfide, come sottolinea Carlo Colpo, Group Marketing Communication e Brand Home Director Lavazza, intervistato da Wired.
“C’è una tecnologia molto rilevante, molto innovativa. La parte più complessa è stata garantire la compattezza di questa tab, fatta al 100% di caffè. Non c’è nemmeno un film, di qualsiasi altro materiale, che la possa tenere insieme, ecco. Pensando al packaging, certo, può essere irrobustito in qualche misura, ma rimane più o meno tradizionale: tra shipping, consegne, vita sullo scaffale, la tab deve resistere a determinati impatti. La sfida principale è stata trovare un compromesso tra vari aspetti, la compattezza della tab, la capacità di resistere agli urti, per essere erogabile e finire in una macchina: il caffè in qualche modo deve uscire”.
L’impatto ambientale
Da quando le capsule hanno invaso il mercato del caffè il loro successo è stato travolgente, ma il dibattito sul loro impatto ambientale non si è mai placato. I numeri non sono ufficiali, ma secondo uno studio pubblicato su Caffeine Magazine circa 39 mila nuove capsule vengono prodotte ogni minuto, e di queste ben 29 mila finiscono in discarica, con buona pace delle dichiarazioni di possibilità di riciclaggio delle aziende produttrici, o delle analisi che stabiliscono come il caffè fatto con la moka abbia comunque un impatto energetico maggiore.
L’unico ostacolo che per ora si potrebbe frapporre tra Lavazza e una completa rivoluzione del mercato è il pubblico: il periodo è difficile, il potere d’acquisto è ai minimi termini e la tecnologia non permette alle Tablì di essere compatibili con nessun sistema a capsule precedente, e resta da vedere quanto il consumatore finale sarà disposto a spendere per salvare il pianeta e quanto resterà fedele alla sua più recente abitudine.