Un finanziamento contraddistinto da un deciso colore verde: il Gruppo Lavazza ha di recente annunciato di aver sottoscritto un contratto di finanziamento con un pool formato da sei banche – BNL, BNP Paribas, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Rabobank. L’importo ammonta a un totale complessivo di 600 milioni di euro, che verranno impiegati dall’azienda torinese per lo sviluppo di nuovi progetti legati anche (ma non solo, come vedremo dando un’occhiata al comunicato stampa) nell’ambito della sostenibilità. È bene notare, rimanendo nel contesto dell’accordo, che Intesa Sanpaolo ha per di più agito, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking, come Agent e Sustainability Coordinator.
Lavazza e il finanziamento “green” da 600 milioni: tutti i dettagli
Entrando più nello specifico, l’importo finanziario in questione è articolato “in una linea di credito Term Loan e una linea di credito Revolving” – si legge nel comunicato stampa che ha annunciato il tutto – “entrambe con durata di 5 anni“, a fronte delle quali il Gruppo Lavazza si è di fatto impegnato a raggiungere specifici obiettivi ESG (Environmental, Social e Governance – obiettivi che puntano a gestire in maniera più efficace i rischi finanziari derivanti dal cambiamento climatico, dal degrado ambientale e dalle diseguaglianze sociali adottando, al contempo, un approccio trasparente) sulla base si un meccanismo premiante collegato direttamente al conseguimento di “determinati parametri di sostenibilità”.
Come accennato in apertura l’intera operazione è dunque radicalmente contraddistinta da una profonda impronta sostenibile, ma come riportato nel comunicato stampa i cosiddetti obiettivi green non sono le uniche finalità del Gruppo Lavazza: l’importo complessivo di 600 milioni, infatti, “è finalizzato a generiche esigenze della società compresi progetti nell’ambito della sostenibilità”.
È bene notare, tuttavia, che il gruppo torinese non ha voluto specificare quali siano tali “generiche esigenze della società” – anche se l’ambito sostenibile pare in ogni caso essere la corrente dominante dell’accordo tra il sopracitato pool di banche – che tra l’altro sono state assistite dallo studio legale Dentons – e la stessa Lavazza – assistita invece dallo studio legale Shearman & Sterling.
Segnaliamo, infine, che l’accordo di cui vi abbiamo appena raccontato non è affatto l’unica mossa espansiva intrapresa da Lavazza negli ultimi tempi: ricordiamo, ad esempio, la chiusura di un accordo per una partnership esclusiva con Everstone, che ha permesso al Gruppo di muovere nuovi passi nel fertile mercato indiano; e ancora più di recente il raggiungimento di un’intesa con Disneyland Paris per diventare il partner ufficiale dell’iconico parco a tema nella capitale francese per ben cinque anni.