Il Gruppo Lavazza entra ufficialmente a far parte dei mecenati del Museo d’Orsay grazie all’acquisizione del capolavoro La Petroleuse Vaincue, busto realizzato dallo scultore torinese Giacomo Ginotti. L’opera, realizzata in bronzo nell’ormai lontano 1887, era finora cautamente conservata nel comodo spazio di una collezione privata italiana: nel realizzarla Ginotti si ispirò ai cittadini di Parigi che, durante la Comune del 1871 incendiarono numerosi edifici della capitale francese utilizzando il petrolio. Il soggetto raffigurato, infatti, è una donna dal popolo dallo sguardo fiero e l’espressione risoluta, con legacci in corda che le cingono le spalle e il petto affondando nella sua carne.
Francesca Lavazza dell’omonimo Gruppo ha voluto sottolineare come, di fatto, il sostegno al mondo del parte sia da sempre parte del DNA Lavazza: “È dunque stato naturale per noi dare vita a questa importante partnership con il Museo d’Orsay, simbolo parigino per eccellenza e luogo iconico di cultura della Francia, un paese strategico per Lavazza e nel quale operiamo dal 1982” ha commentato a tal proposito. L’opera di Ginotti, che come abbiamo accennato ha origini torinesi, rappresenta in questo senso un ulteriore senso di legame tra il Gruppo e il Museo.
“Fin dalla sua creazione, il Museo d’Orsay è unito all’Italia da un legame indissolubile, che intendiamo portare avanti con una ricca programmazione che celebri gli artisti italiani e il loro talento” ha invece commentato Christophe Leribault, presidente dell’Établissement Public des Musées d’Orsay et de l’Orangerie. “Grazie al sostegno del Gruppo Lavazza, le nostre collezioni si arricchiscono oggi di un’importante opera del panorama artistico italiano del XIX secolo, che esalta il ruolo delle donne nella Comune di Parigi e rende un vibrante omaggio a Jean-Baptiste Carpeaux” – il celebre scultore di ‘Perché nascere schiavo’ che ha ispirato Ginotti.