Lavazza continua la sua crescita nel settore del vending: dopo avere chiuso lo scorso anno con l’acquisizione della scozzese SV24-7, azienda per l’appunto specializzata nella distribuzione automatica, nelle ultime ore la torrefazione torinese ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto (da ora in poi abbreviata, per semplice comodità, con “Opa”) volontaria e totalitaria sulla totalità delle azioni di Ivs Group.
Vale la pena notare che l’offerta di casa Lavazza, che a onore del vero già deteneva una quota del 20 per cento di Ivs Group, sarà veicolata dalla controllata E-Coffee Solutions attraverso la nuova società Grey; e che l’intesa sull’accordo è stata raggiunta definendo un prezzo di 7,15 euro per azioni portata in adesione. Numeri alla mano, stando a quanto riportato da Il Sole 24 Ore, si tratta di un premio pari all’11% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni rilevato lo scorso 22 aprile, un premio del 6,9% rispetto al livello del 19 dello stesso mese (ultimo giorno, è bene sottolinearlo, di borsa aperta prima dell’annuncio in questione), e del 18,9% rispetto alla media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni di Ivs nel corso degli ultimi sei mesi.
Lavazza e Ivs Group: tutti i dettagli dell’affare
Una nota emessa dalla stessa Lavazza chiarifica che l’Opa in questione è di fatto finalizzata al delisting, e che è ricca di una serie di opzioni di acquisto e vendita esercitabili a partire dal 2027 “in seguito alle quali” – si legge nella nota di cui sopra – “subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari, il Gruppo Lavazza verrebbe ad acquisire il controllo su Ivsg”.
A oggi, stando a quanto lasciato trapelare, dalle macchinette del gruppo Ivs vengono prelevati cibi e bevande per un valore di 2,2 milioni di euro al giorno, equivalenti a ricavi complessivi pari a 726 milioni di euro (dati del 2023). Alla notizia dell’offerta mossa da Lavazza la Borsa ha avuto una reazione immediata, con il titolo Ivs che ha fatto registrare un aumento di oltre dieci punti percentuali portandosi, così, nei prezzi del prezzo d’Opa.
L’obiettivo dell’operazione, come brevemente accennato in apertura di articolo, è evidentemente quello di spingere l’espansione in ambito internazionale di Lavazza attraverso il canale del vending. Più che eloquenti, a tal proposito, le parole del CEO Antonio Baravalle, secondo cui il proposito dell’affare è di “proseguire il percorso di crescita nel settore del Vending, in coerenza con l’obiettivo di rafforzare i diversi canali in cui operiamo a vari livelli”.
In altre parole, la struttura dell’operazione “consentirebbe al Gruppo Lavazza di rafforzare la propria capacità di misurarsi con gli altri grandi player del caffè a livello internazionale, grazie a una dimensione sempre più di rilievo, anche nel canale strategico del Vending, strutturandosi in modo ancora più solido per competere nel complesso scenario macroeconomico attuale”.