Il latte vegetale va per la maggiore in Gran Bretagna: un quarto degli inglesi lo preferisce al latte vaccino (o ad altri latti di origine animale). A dirlo è una recente indagine di mercato della società Mintel, esperta del settore. Intervistando più di 2.000 persone, la ricerca ha messo in luce diversi dati interessanti. I maggiori consumatori di latte non vaccino sono giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni: il 33% di costoro sta bevendo latti vegetali. Tuttavia i latti vegetali costituiscono solamente il 4% del mercato del latte: il 96% delle vendite di latte nel 2018 riguarda il latte vaccino.
Secondo Emma Clifford di Mintel è la preoccupazione per la salute, l’etica e l’ambiente stanno spingendo le vendite dei latti vegetali. In effetti, proprio la salute è il motivo per cui il 37% dei giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni ha dichiarato di aver ridotto la quantità di latte vaccino bevuta nel corso degli ultimi 12 mesi. Il 36%, invece, si preoccupa anche dell’ambiente.
Il fatto che i giovani consumatori stiano abbandonando il latte vero e proprio, unito al fatto che c’è stato comunque un calo del volume di vendita del latte vaccino, non promette nulla di buono per questo settore sul lungo termine. Emma Clifford, infatti, auspica che i giovani dovrebbero conoscere un po’ meglio i benefici dell’uso del latte vaccino, soprattutto per quanto riguarda la salute.
Tuttavia, nonostante la crescita del numero di persone che bevono latte vegetale, per quanto riguarda l’utilizzo in cucina e nelle bevande calde, il suo uso rimane limitato: solamente il 25% usa latti alternativi in cucina, contro il 42% dei consumatori di latte vaccino. La differenza è maggiore quando si va a vedere le bevande calde: il 42% dei bevitori di latti vegetali li sfrutta nelle bevande calde, contro l’82% dei bevitori di latte animale.
[Crediti | BBC]