Il latte costa troppo? Il Codacons non ha dubbi: se i prezzi sono alti, è tutta colpa della speculazione. Motivo per cui ha deciso di presentare un apposito esposto in Procura.
Il Codacons spiega che anche il ministero dell’Agricoltura conferma la presenza di una speculazione i corso che danneggia sia i consumatori che gli allevatori, questi ultimi pagati molto meno rispetto ai costi di produzione.
Già a inizio settembre, Granarolo e Lactalis avevano avvisato che, entro fine anno, il prezzo del latte supererà la soglia dei 2 euro al litro. E già a settembre un litro di latte UHT costava il 19% in più rispetto al 2021, con un rincaro molto più alto rispetto all’inflazione.
Secondo Marco Donzelli, il presidente del Codacons, come sempre sono poi i consumatori finali a pagare soprattutto il prezzo più alto di queste speculazioni, il tutto in un momento in cui le famiglie italiane faticano ad arrivare a fine mese.
Ma ci è che specula? Gli allevatori no, in quanto vengono pagati molto meno rispetto a quanto spendono per produrre il latte (e da tempo lanciano l’allarme: se si continuerà così, saranno costretti a chiudere le stalle). Questo anche a causa del caro-bolletta che influisce tantissimo sul settore lattiero-caseario. Secondo i dati Ismea, durante i primi nove mesi del 2022 l’energia elettrica è aumentata di 275%, il gas del 286%, il mais del 41% e il fieno di erba medica del 57%, tutte cose di cui gli allevatori non possono fare a meno.
In pratica oggi, un allevamento medio-grande della Lombardia con 100-250 capi di bestiame, per produrre 100 litri di latte paga 51 euro contro i 47 euro di un anno fa. Solo che il guadagno per produrre questi 100 litri di latte è di soli 55 euro, quindi chi specula è altrove.
Il passo successivo è l’industria per la trasformazione, ma anche questa nega di essere l’artefice di tali rialzi. Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, ricorda che anche i trasformatori sono alle prese con il caro-bollette: l’energia è cara per loto tanto quanto per gli allevatori, il prezzo di cartoni, plastiche e imballaggi vari è aumentato del 70-80% e quello dei pallet è cresciuto del 58%.
Da mesi ormai queste aziende si stanno facendo carico di tutti questi costi extra, trasferendone a valle solo una minima parte. Zanetti ribadisce che ora stanno semplicemente ricevendo gli aumenti che avevano chiesto legittimamente mesi fa. Ma ricorda che gli aumenti totali che si sono sobbarcati finora sono molto più alti rispetto a quelli segnalati dal tasso di inflazione. E questi aumenti non bastano: quelli chiesti in estate già non sono più sufficienti per coprire i nuovi costi.