Quando si pensa alla crisi del latte è facile che le prime immagini che vengano in mente sono le proteste dei pastori sardi, recentemente tornate ad far parlare di sé. La crisi in cui versa l’intero settore lattiero-caseario, però, è ben più grave ed estesa: basti pensare che, nel Molise. oltre il 50% delle aziende zootecniche locali ha tirato giù la serranda negli ultimi 20 anni.
I costi di produzione e delle materie prime alle stelle, i più recenti rincari all’energia e i prezzi generalmente bassi pagati dalle aziende di trasformazione si stanno rivelando ostacoli insormontabili per sempre più imprese. Si lavora, pertanto, verso l’istituzione di un progetto regionale di filiera, al fine di individuare obiettivi e strategia strutturali comuni verso cui agire per sbloccare la situazione di crisi. Al momento, al tavolo tecnico dell’assessorato regionale all’Agricoltura siedono già i rappresentanti delle medie e grandi imprese casearie locali, quelli della grande distribuzione e le organizzazioni agricole.
“A rischio non è solo il futuro del comparto, ma anche la funzionalità dei territori rurali” ha commentato il direttore regionale della Cia-Agricoltori italiani, Donato Campolieti. “È fondamentale la salvaguardia dell’economia del latte, non solo per il numero degli occupati che ad essa è legato, ma anche per il valore del prodotto che in Molise riusciamo a offrire grazie a una zootecnia resistente alla quale è connessa la vitalità del territorio, che altrimenti, confluirebbe ulteriormente verso lo spopolamento e l’abbandono”.